Italia Trovato il cadavere di Giulia Cecchettin, scomparsa da una settimana

ATS / sam

18.11.2023 - 13:29

L'esito della vicenda è stato tragico (immagine d'archivio).
L'esito della vicenda è stato tragico (immagine d'archivio).
KEYSTONE/EPA ANSA/GIUSEPPE LAMI

È stato trovato dai vigili del fuoco nella zona di Barcis, in provincia di Pordenone (Friuli-Venezia Giulia), il corpo di Giulia Cecchettin, la 22enne scomparsa sabato scorso con l'ex fidanzato Filippo Turetta, indagato da ieri con mandato internazionale per tentato omicidio, sulla base di un video in cui si vede lui che picchia la ragazza a mani nude.

Keystone-SDA, ATS / sam

ll corpo è stato recuperato in un canalone che si trova tra la zona del lago di Barcis e Piancavallo. Giulia Cecchettin, stando ai media italiani, aveva gli stessi abiti che indossava al momento della scomparsa. 

La svolta è arrivata giovedì quando la telecamera all'ingresso dell'area turistica di Piancavallo è stata riaccesa ed è scattata l'allerta per il transito dell'automobile di Filippo.

Il luogo del ritrovamento si trova proprio lungo la direzione seguita dall'auto di Turetta anche lo scorso fine settimana, dopo l'aggressione da parte del giovane ai danni dell'ex fidanzata, avvenuta in un'area industriale a una trentina di chilometri da Venezia. L'aggressione era stata ripresa dalle telecamere di un'azienda.

La vettura, una Fiat Tipo, sarebbe stata recuperata in un parcheggio in una zona vicino al lago.

Giulia Cecchettin
Giulia Cecchettin
Immagine dal web

Il procuratore di Venezia: «Filippo costituisciti»

Un appello a Filippo Turetta, accusato dell'omicidio di Giulia, è stato fatto dal procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi. «È un appello - ha spiegato ai giornalisti - al ragazzo affinché si costituisca e possa dare la propria versione dei fatti», ha detto Cherchi ai microfoni del Tg1.

«Speravamo di non dover dare questa notizia - ha aggiunto, riferendosi al ritrovamento del corpo di Giulia - ma la ricostruzione dei fatti che potrebbe fare Turetta sarebbe molto importante, anche per lui stesso. Per questo ribadisco: non continui questa sua fuga e si costituisca».

In Italia da inizio anno 83 femminicidi, uno ogni 4 giorni

Con il presunto omicidio di Giulia Cecchettin, si allunga la lista delle donne uccise in ambito familiare in Italia. Sono infatti ben 83 i femminicidi commessi nel Paese da inizio anno, quasi uno ogni quattro giorni.

Stando ai dati diffusi dal Ministero dell'interno - e aggiornati al 12 novembre - sono stati registrati in totale 285 omicidi, con 102 vittime donne, di cui 82 uccise in ambito familiare/affettivo. Di queste, 53 hanno trovato la morte per mano del partner o ex partner.

Con l'omicidio in Veneto, il numero totale delle vittime femminili raggiunge quota 103, due in più rispetto allo scorso anno, mentre i femminicidi passano dagli 88 del 2022 agli 83 del 2023. In aumento, invece, il numero degli omicidi commessi dal partner o ex partner, che da 51 diventano 54.

Numeri che non risparmiano alcuna regione

Numeri drammatici che non risparmiano alcuna regione, dal Piemonte alla Campania, dal Trentino alla Sicilia.

L'ultimo femminicidio in ordine di tempo risale al 1° novembre quando la 66enne inglese Michele Faiers Dawn venne trovata morta nella propria abitazione a Casoli, in Abruzzo. Gli esami medici appurarono che fu uccisa da sette coltellate. Per l'omicidio è stato arrestato a Shepshed, nei pressi di Leicester - in Inghilterra -, il compagno, il 74enne Michael Dennis Whitbread. A dicembre verrà decisa la sua eventuale estradizione in Italia per rispondere del reato di omicidio volontario.

Nel mese di ottobre, invece, sono stati tre i femminicidi: Concetta Marruocco uccisa a Cerreto d'Esi dal marito con 39 coltellate durante una lite per la separazione, Annalisa D'Auria uccisa a Rivoli dal convivente che si è poi suicidato, e Etleva Kanolja strangolata a mani nude dal marito nella propria abitazione di Savona.

Intanto nei giorni scorsi ActionAid ha lanciato una nuova campagna per denunciare il presunto taglio dei fondi effettuato dal governo nei confronti del contrasto alla violenza sulle donne. «Senza risorse sufficienti e politiche mirate alla prevenzione - ha spiegato la vicesegretaria Katia Scannavini - si continuerà ad intervenire sempre e solo in risposta alle violenze già subite dalle donne».