Surriscaldamento globale L'Artico sempre più minacciato dall'effetto serra

SDA

23.6.2021 - 13:20

L'Artico è sempre più minacciato
L'Artico è sempre più minacciato
Keystone

L'Artico è sempre più minacciato dall'effetto serra e la prevista ripresa dello strato di ozono potrebbe non avvenire, se il riscaldamento globale non rallenterà.

23.6.2021 - 13:20

Lo indica lo studio pubblicato sulla rivista Nature Communications dall'Alfred Wegener Institute e dall'Università del Maryland.

Nonostante la loro messa al bando, i gas cfc (clorofluorocarboni) e freon continuano ad essere ancora molto presenti negli strati più alti dell'atmosfera artica, dove le temperature invernali sono sempre più estreme e lo strato di ozono è sempre più sottile.

Nella primavera 2020, la spedizione Mosaic ha documentato una perdita record di ozono nella stratosfera artica. Secondo l'analisi dei dati meteorologici e le simulazioni fatte, l'esaurimento dell'ozono nel vortice polare artico (cioè l'area di bassa pressione che staziona in quota in modo semi-permanente sopra l'Artico a 12-50 chilometri di altezza) potrebbe intensificarsi entro la fine del secolo, portando ad una maggiore esposizione alle radiazioni Uv in Europa, Nord America e Asia.

In dubbio l'idea  che la perdita di ozono dovrebbe fermarsi

Le temperature invernali, sempre più estreme nello strato più alto dell'atmosfera per via del riscaldamento globale, stanno causando reazioni tra le sostanze chimiche immesse dall'uomo nell'atmosfera, portando ad una perdita di ozono sempre maggiore.

Lo studio mette quindi in dubbio l'idea diffusa che la perdita di ozono dovrebbe fermarsi in pochi decenni grazie al bando globale del 2010 di cfc e freon. «Le temperature sempre più fredde creano le condizioni che promuovono l'esaurimento dell'ozono causato dai Cfc», commenta Ross Salawitch, coordinatore dello studio.

Normalmente il cloro presente nel vortice polare non è reattivo, ma le nubi che si formano creano le giuste condizioni per farlo reagire con il bromo e far distruggere l'ozono alla luce solare.

Con una consistente riduzione dei gas serra nei prossimi decenni però, conclude lo studio, si potrebbe avere un calo stabile delle condizioni che favoriscono la perdita di ozono.

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