Oms ottimistaL'Oms: «L'Europa si trova verso la fine della pandemia»
SDA
3.2.2022 - 19:34
Il Covid concede una «tregua» all'Europa, che dopo due anni di emergenza sanitaria ha di fronte a sé un «lungo periodo di tranquillità»: possibile il preludio della fine della pandemia.
Keystone-SDA
03.02.2022, 19:34
04.02.2022, 07:42
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Dopo innumerevoli appelli alla cautela, l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) invia un segnale di ottimismo, fondato su tre elementi: gli alti tassi di vaccinazione, la minore gravità di Omicron e la fine dell'inverno in vista.
E sulla speranza in una fase migliore stanno puntando sempre più Paesi, con il progressivo abbandono di tutte le restrizioni.
Ogni zona dell'Europa è passata al rosso scuro nell'aggiornamento della mappa dell'Ecdc, il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie, e questo potrebbe preludere ad un superamento del picco di Omicron in tutto il continente.
Non a caso il direttore regionale dell'Oms, Hans Kluge, in un colloquio con i giornalisti, si è lasciato andare a previsioni più che ottimistiche. Il funzionario belga ha parlato di una «cessate il fuoco che potrebbe portarci ad una pace duratura» con il Covid.
Gli elementi a favore di questa prospettiva sono il «grande capitale accumulato in termini di immunità naturale e derivata dal vaccino», la fine della stagione fredda ed una «minore gravità di Omicron» rispetto alle altre varianti. Abbastanza da offrire ai governi «l'opportunità di assumere il controllo della trasmissione» del virus.
Ed anche nel caso della comparsa di una «variante più virulenta», secondo Kluge sarà possibile una risposta «senza ripristinare le misure drastiche di cui abbiamo avuto bisogno finora». A patto certo di andare avanti con le vaccinazioni, soprattutto in Europa orientale, ancora indietro con la seconda dose.
L'Europa si prepara a una riapertura
Al contrario, nei Paesi in cui si procede a buon ritmo, anche con le terze dosi, la prospettiva di un liberi tutti non è più un miraggio. Gran Bretagna e Danimarca ci sono già arrivate, mentre altri hanno iniziato un percorso in questa direzione.
In Francia, che ha appena abbandonato mascherine in pubblico ed altri vincoli, «il peggio è passato», ha affermato il ministro della salute Olivier Veran. Stimando che dopo il picco dei contagi e delle terapie intensive, sta per arrivare anche quello dei ricoveri. Ed «anche se ci saranno altre ondate, abbiamo tutti i motivi per pensare che saranno meno pericolose», è la previsione di Parigi.
Il messaggio arrivato dalla Svezia è lo stesso. «La pandemia non è finita, ma stiamo entrando in una fase completamente nuova», ha spiegato la premier Magdalena Andersson, annunciando l'addio alla maggior parte delle restrizioni a partire dal 9 febbraio. Il sistema sanitario nell'ultimo mese ha retto, nonostante l'impennata dei contagi, ed oltre l'80% della popolazione è vaccinata.
E la quarta dose? Solo per le fasce a rischio
In Europa qualche Paese sta ricorrendo anche alla quarta dose, ma l'orientamento è quello di somministrarla soltanto alle categorie a rischio.
Dopo le campagne avviate in Danimarca, Ungheria e Spagna, in Germania la commissione specializzata sui vaccini Stiko ha consigliato il secondo booster per i più esposti: gli ultrasettantenni che vivono in case di cura, le persone con il sistema immunitario debole ed il personale medico che ha contatti con fasce a rischio.