Spagna Le spoglie di de Rivera rimosse dal mausoleo del franchismo

SDA

24.4.2023 - 22:13

Tre anni e mezzo dopo l'esumazione di Francisco Franco, un'altra tomba è stata aperta nel mausoleo voluto dal dittatore spagnolo. In questo caso, le spoglie portate via dalla cosiddetta Valle dei Caduti sono quelle di José Antonio Primo de Rivera, fondatore nel 1933 del movimento di ispirazione fascista 'Falange Española', diventato un'icona del regime dopo la morte avvenuta tre anni dopo.

L'entrata della «Valle dei Caduti» il 24 aprile.
L'entrata della «Valle dei Caduti» il 24 aprile.
KEYSTONE/EPA/Javier Lizon

24.4.2023 - 22:13

Hai fetta? blue News riassume per te:

  • Sono state portate via dalla cosiddetta Valle dei Caduti le spoglie di José Antonio Primo de Rivera, fondatore nel 1933 del movimento di ispirazione fascista ‹Falange Española›, diventato un'icona del regime dopo la morte avvenuta tre anni dopo
  • Su input del primo governo Sánchez, anche i resti di Franco vennero esumati e trasferiti nel cimitero di El Pardo, a Madrid.
  • Alle porte del cimitero di San Isidro, sono volati spintoni tra un gruppo di nostalgici, che puntavano a entrare nel camposanto quando è arrivato il feretro, e agenti intervenuti per bloccarli.

Con il trasferimento dei suoi resti nel cimitero madrileno di San Isidro, svoltosi in un clima di tensione con tafferugli tra un gruppo di suoi simpatizzanti e polizia, il governo del socialista Pedro Sánchez considera compiuto «un nuovo passo per dare dignità alla democrazia spagnola».

Le spoglie di de Rivera, figlio del dittatore Miguel Primo de Rivera, sono rimaste per oltre quarant'anni a pochi passi da quelle di Franco.

Entrambe le tombe si trovavano all'interno della basilica della Valle dei Caduti, luogo accessibile al pubblico e non di rado teatro, in passato, di atti di omaggio da parte di nostalgici franchisti.

Il trasferimento dei resti di Franco

Le cose sono iniziate a cambiare a partire da ottobre del 2019, quando, su input del primo governo Sánchez, i resti di Franco vennero esumati e trasferiti nel cimitero di El Pardo, a Madrid.

Decisione che l'esecutivo prese, con il nulla osta della giustizia ma tra accese proteste dei partiti di destra, per «mettere fine a un'anomalia per una democrazia europea», ovvero l'esistenza di uno spazio pubblico in cui la figura di un dittatore continuava ad essere oggetto di «esaltazione».

Sánchez ha poi proseguito sulla stessa linea durante il suo secondo mandato, attualmente in corso, promuovendo la nuova legge «sulla memoria democratica»: entrata in vigore nel 2022, la norma stabilisce, tra altre cose, che nessuno possa rimanere sepolto «in un punto preminente» della Valle dei Caduti, ufficialmente ribattezzata Valle di Cuelgamuros.

La famiglia ha dato il suo contributo

Proprio in virtù di questa legge, è stata quindi decisa l'esumazione di José Antonio Primo de Rivera, sepolto nel mausoleo già nel 1959, all'epoca della sua costruzione.

Come raccontato dai media iberici, la data scelta per l'operazione corrisponde, su richiesta della famiglia, al 120esimo anniversario della nascita.

Anche la decisione di trasferirne i resti nel cimitero madrileno di San Isidro è stata presa dalla famiglia, che in una nota ha ringraziato «i molti spagnoli che amano e ammirano José Antonio e che hanno compreso con serenità» la scelta di trasferirne i resti.

Scontri tra i nostalgici e gli agenti

Lo spostamento della salma è avvenuta a porte chiuse, a distanza dai riflettori mediatici che avevano contraddistinto l'esumazione di Franco, a suo tempo trasmessa in diretta tv.

Non sono invece mancate persone intenzionate a mostrare pubblicamente le proprie simpatie per Primo de Rivera, fucilato nel 1936 da repubblicani, all'inizio della Guerra civile.

Alle porte del cimitero di San Isidro, sono volati spintoni tra un gruppo di nostalgici, che puntavano a entrare nel camposanto quando è arrivato il feretro, e agenti intervenuti per bloccarli.

SDA