Guerra in Medio OrienteMacron a Losanna: «Israele ha il diritto di difendersi, ma...»
gsi, ats
16.11.2023 - 14:30
Il presidente francese Emmanuel Macron e il suo omologo elvetico Alain Berset hanno incontrato stamane a Losanna gli studenti dell'Università e del Politecnico federale per discutere di Unione Europea, guerra in Medio Oriente e cambiamento climatico.
gsi, ats
16.11.2023, 14:30
16.11.2023, 14:40
SDA
Circa 1.400 persone, principalmente studenti, hanno ascoltato gli interventi dei due capi di Stato e partecipato poi alla discussione aperta al pubblico. Macron è stato soprattutto interpellato riguardo alla sua posizione sulla guerra nella Striscia di Gaza.
Il presidente francese ha ribadito che la Francia «condanna con la massima fermezza l'attacco terroristico» di Hamas del 7 ottobre e che Israele ha «il diritto di difendersi».
Urge una tregua
Tuttavia, questo diritto «non giustifica il bombardamento dei civili» in corso nella Striscia di Gaza. Bisogna rispettare pure il diritto internazionale dei conflitti armati e quello umanitario. In questo conflitto – per Macron – non ci possono essere «due pesi e due misure».
Il presidente francese ha chiesto «una tregua umanitaria immediata» che porti a un cessate il fuoco, nonché «la ripresa del dialogo politico» affinché il popolo palestinese possa finalmente avere uno Stato.
Da parte sua, Berset ha detto che bisogna porre fine all'«escalation» che sta spingendo il conflitto «verso l'orrore». Ha ricordato l'impegno della Svizzera per la protezione dei civili, in particolare alla luce della sua lunga tradizione umanitaria.
Un'Europa più unita e indipendente
Macron ha poi parlato soprattutto di Unione Europea. «Le fondamenta dell'Europa non sono mai state così scosse», ma «di fronte a tutti i rischi di frammentazione e di ritorno al nazionalismo, l'Europa rimane la risposta migliore», ha affermato.
L'Europa ha bisogno di «unità» non solo tra gli Stati dell'UE, ma anche con i «buchi» presenti sul suo territori, come il Regno Unito, la Svizzera, la Norvegia e i paesi balcanici. Per raggiungere questo obiettivo, Macron punta sulla Comunità politica europea (CPE). Si tratta di una piattaforma per discussioni politiche e strategiche sul futuro dell'Europa, istituita nel 2022 su sua richiesta, di cui anche Svizzera, Gran Bretagna ed altri Stati fanno parte.
Per il presidente dell'Esagono, l'Europa deve anche riconquistare la sua «sovranità» di fronte alle altre grandi potenze, prime fra tutti Stati Uniti e Cina. Ha sottolineato che negli ultimi anni l'UE ha «riscoperto il costo della dipendenza», citando l'esempio delle maschere cinesi durante la pandemia di Covid-19 e del gas russo durante la guerra in Ucraina.
Bisognerà quindi «investire somme ingenti» in vari settori quali le tecnologie legate alla transizione ecologica o all'intelligenza artificiale.
Lasciarsi il carbone alle spalle
Macron ha anche esortato l'Europa a ritrovare la sua «vitalità democratica», minacciata tra l'altro dalle fake news e dalla propaganda diffuse dalle reti dei social media.
Per quanto riguarda il cambiamento climatico, il presidente francese ha evocato la necessità di procedere a «forti investimenti». Ha esortato «le grandi economie ricche» a rispettare gli accordi di Parigi. A suo avviso, «la chiave» sarà anche quella di allontanare rapidamente i paesi emergenti dal carbone. «Questo è il cuore della battaglia», ha dichiarato.