Caso Blatter-PlatiniMark Pieth: «Poco chiare le relazioni tra MPC e FIFA»
bd, ats
8.7.2022 - 18:12
Il professore emerito di diritto penale a Basilea Mark Pieth ritiene che con l'assoluzione di Joseph Blatter e Michel Platini il Tribunale penale federale (TPF) abbia «eluso la grossa questione», ovvero la «singolare vicinanza» della procura federale alla FIFA.
bd, ats
08.07.2022, 18:12
08.07.2022, 19:46
SDA
«Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) voleva ostinatamente vincere il caso; e ci si chiede perché in fondo?», dice all'agenzia di notizie Keystone-ATS il professor Pieth, noto per la sua esperienza in materia corruzione e riciclaggio di denaro.
Il grande interrogativo è sapere se l'MPC sia stato coinvolto per spianare la strada a Gianni Infantino per diventare presidente della Federazione internazionale di calcio (FIFA). L'obiettività e l'indipendenza della procura federale sono state così messe in discussione, osserva Pieth.
È comprensibile che il tribunale con sede a Bellinzona non abbia voluto toccare questo «grande tema». «La corte voleva mantenere piccolo il caso e risolverlo», dice il grande esperto penalista. Ciò ha fra l'altro evitato il rischio che il procedimento andasse in prescrizione.
Pieth sconsiglia comunque al Ministero pubblico di presentare ricorso: «La vicenda si è sgonfiata», afferma. A suo parere il fatto che alcuni singoli membri della procura federale si siano così «accaniti» nel caso è «un esempio di mancanza di controllo nella conduzione dell'MPC». Pieth spera che la situazione cambi con l'attuale procuratore federale.
Secondo Pieth, anche la FIFA è uscita «indebolita» dal processo. Con il grande sforzo legale investito, ha dimostrato di voler «affondare» Platini. Gianni Infantino temeva, a quanto pare, che il grande campione francese del calcio potesse competere con lui per la poltrona di capo della FIFA.