Marocco Marocco: il re ordina di pregare nelle moschee contro la siccità

SDA

4.2.2022 - 17:19

Oggi si prega per la pioggia in tutte le moschee del Marocco. L'invito diffuso dal ministero degli Affari islamici, su ordine di re Mohammed VI, è accolto in ogni angolo del paese, in questo venerdì giorno di precetto per i musulmani.
Oggi si prega per la pioggia in tutte le moschee del Marocco. L'invito diffuso dal ministero degli Affari islamici, su ordine di re Mohammed VI, è accolto in ogni angolo del paese, in questo venerdì giorno di precetto per i musulmani.
Keystone

Oggi, venerdì, si prega per la pioggia in tutte le moschee del Marocco. L'invito diffuso dal ministero degli Affari islamici, su ordine di re Mohammed VI, è accolto in ogni angolo del Paese, in questo venerdì giorno di precetto per i musulmani.

La preghiera fa riferimento a un versetto del Corano e alle parole del profeta Maometto che raccomanda di «pregare ogni volta che la pioggia si fa attendere». Quest'anno il deficit pluviometrico ha raggiunto livelli mai visti; le riserve nelle dighe sono ai minimi storici, con un livello al 34 per cento rispetto al 46 dell'anno scorso, in questo stesso periodo.

L'agricoltura, che rappresenta il 14 per cento circa del Pil, è seriamente provata dalla siccità che si aggiunge alla crisi sanitaria degli ultimi due anni. Secondo quanto riferito in Parlamento, nei giorni scorsi, dal ministro dell'Agricoltura Mohammed Sadiki, «quella in arrivo è una delle stagioni più difficili degli ultimi 30 anni». Su 12 regioni del Marocco, solo quattro sono non soffrono al momento per la mancanza d'acqua. E sono le regioni del nord, tra Fes, Tangeri, Rabat e Casablanca. Il sud è in grave sofferenza.

A Marrakech, dall'inizio dell'anno, l'acqua è razionata: vietato annaffiare giardini, parchi pubblici e campi sportivi. Dopo l'anno più caldo del pianeta, il 2020, quando per esempio Agadir chiuse la distribuzione d'acqua dei rubinetti durante la notte, il Marocco nel 2021 ha conosciuto temperature fino a 50 gradi di giorno e 30 di notte. Il trend è in crescita nei prossimi 30 anni, fino al 2050 quando alla diminuzione di pioggia dell'11 per cento farà da contraltare un aumento di temperatura di 1,3 gradi centigradi. Il che, secondo gli studi del ministero dell'Agricoltura farà diminuire di un ulteriore 25 per cento la disponibilità di acqua per l'irrigazione.