Lo studioL'esperta: «Anche i ragazzi ben integrati consumano mix di farmaci con alcol o cannabis»
ats
4.2.2024 - 20:00
Il consumo misto di farmaci da prescrizione con alcol e talvolta cannabis – potenzialmente letale – non è un fenomeno di ragazzi emarginati senza lavoro o istruzione, ma di giovani ben integrati, alcuni dei quali sono ancora bambini che vivono con i genitori.
Keystone-SDA, ats
04.02.2024, 20:00
04.02.2024, 20:26
SDA
Lo afferma Corina Salis Gross, responsabile della ricerca presso l'Istituto per le dipendenze e la ricerca sulla salute dell'Università di Zurigo.
L'esperta – riferisce oggi la SonntagsZeitung – ha studiato le modalità con cui giovani mescolano alcol e cannabis con tranquillanti o ansiolitici come le benzodiazepine. La miscelazione tra i giovani non avviene solo per divertimento, bensì anche per automedicazione.
«Poiché non hanno un altro posto dove rivolgersi, vanno dal loro medico di famiglia», spiega Salis Gross. Purtroppo, però, spesso i dottori non hanno il tempo di fornire alle ragazze e ai ragazzi un supporto adeguato. «Invece del sostegno nel peggiore dei casi viene data loro una confezione da 100 di benzodiazepine».
La specialista sostiene la necessità di somministrare questi farmaci solo sotto stretto controllo medico e di interrompere il trattamento sempre con l'accompagnamento di un dottore.
Le miscele sono un rischio letale
Negli ultimi cinque anni, almeno 35 giovani in Svizzera hanno perso la vita a causa di un mix mortale. Salis Gross ha voluto scoprire quali sono le droghe più popolari tra i giovani, dove le acquistano e perché le consumano: ne è nato lo studio «Wodka, Benzos und Co».
Le miscele sono un rischio letale: possono portare all'arresto cardiaco o respiratorio. «Molti giovani non si rendono conto del rischio elevato che corrono», afferma Salis Gross.
Più di un terzo afferma che il consumo li aiuta a rilassarsi, a perdere le proprie paure e ad affrontare meglio lo stress. «Ovviamente i giovani sono al limite e hanno bisogno della miscela come valvola di sfogo per far fronte alle esigenze di rendimento».
Abituati agli psicofarmaci fin da giovanissimi
La studiosa di dipendenze osserva che la soglia di inibizione per il consumo di droghe si è generalmente abbassata tra gli adolescenti. «Questa generazione è abituata al Ritalin e agli antidepressivi, che fanno parte della vita quotidiana fin dalla più tenera età», afferma.
Alcuni dei loro coetanei, o addirittura loro stessi, se li sono visti prescrivere fin dall'asilo. «Questo può spiegare, tra l'altro, perché i giovani mescolano i farmaci con un drink o uno spinello», conclude.