Lolita, un'orca che da più di 50 anni viveva al Miami Seaquarium, è morta all'età stimata di 57 anni per una sospetta malattia renale.
Lolita, in una foto dell'agosto del 2021.
L'addestratrice Marcia Hinton nutre l'orca Lolita, conosciuta anche come Tokitae e Toki, all'interno della sua vasca dello stadio del Miami Seaquarium l'8 luglio 2023, a Miami
La stessa addestratrice Marcia Hinton ben 28 anni fa, già in compagnia di Lolita.
Muore Lolita, l'Orca assassina del Miami Seaquarium
Lolita, in una foto dell'agosto del 2021.
L'addestratrice Marcia Hinton nutre l'orca Lolita, conosciuta anche come Tokitae e Toki, all'interno della sua vasca dello stadio del Miami Seaquarium l'8 luglio 2023, a Miami
La stessa addestratrice Marcia Hinton ben 28 anni fa, già in compagnia di Lolita.
Conosciuta anche come Tokitae o Toki, si credeva che fosse la seconda balena assassina più vecchia del mondo in cattività. Lolita è morta ieri, proprio quando si stava avvicinando il suo ritorno alla libertà. Lo scrive SkyNews.
Il Seaquarium ha pubblicato una dichiarazione in cui afferma che l'orca aveva «iniziato a mostrare segni di disagio» negli ultimi due giorni, per i quali hanno affermato di essere stata curata «immediatamente, ma nonostante abbia ricevuto le migliori cure mediche possibili, è deceduta ieri pomeriggio per quello che si ritiene sia stato un problema renale».
A una pinnata dalla libertà
Lolita aveva passato decenni a esibirsi per le folle di Miami dopo essere stata catturata nell'estate del 1970, quando aveva circa quattro anni, durante un periodo di letali rastrellamenti di orche.
Un'orca ritenuta sua madre, Ocean Sun, che ora ha 90 anni, continua a nuotare libera con altri membri del loro clan nelle acque tra lo Stato di Washington e il Canada.
Da allora gli attivisti per i diritti degli animali hanno passato anni a lottare per liberare Lolita – che pesava 2.267 kg – dalla prigionia, dove viveva in una vasca di 24 metri per 11 metri e 6 metri di profondità.
All'inizio di quest'anno la proprietà del parco marino, The Dolphin Company, e l'organizzazione no profit Friends of Toki avevano annunciato un piano per trasferirla in un recinto marino naturale nel nord-ovest del Pacifico, con il sostegno finanziario del proprietario degli Indianapolis Colts Jim Irsay.