È morto a Parigi all'età di 86 anni il filosofo, saggista e urbanista Paul Virilio, ex direttore della Scuola speciale di architettura.
I funerali, su sua espressa richiesta, sono avvenuti ieri "nella più stretta intimità", una settimana dopo il decesso. Ne ha dato notizia la figlia Sophie.
"Qualche giorno prima della morte - spiega ancora la figlia - lavorava ancora con Jacques Arnould in vista della pubblicazione di un'opera e pensava, con la sua ex allieva, architetta Hala Wardé, a una nuova mostra".
Teorico della "sincronizzazione delle emozioni", Virilio ha pubblicato una trentina di testi e ha collaborato alle riviste Esprit, Cause Commune, Critique, Traverses, Architecture d'Aujourd'hui, Urbanisme. Come filosofo aveva approfondito negli anni Settanta la sua riflessione sull'importanza della velocità, che considerava come un fattore costitutivo dell'organizzazione sociale e del controllo politico.
Negli anni Ottanta si era pubblicamente impegnato per i senzatetto e gli emarginati, entrando poi nel 1992 nell'Alto comitato per le case popolari.
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