Lutto È morto il giornalista Gianni Minà

Covermedia / SDA

28.3.2023 - 16:30

Gianni Minà
Gianni Minà

Si è spento a 84 anni dopo una breve malattia: l’ultimo saluto al giornalista fissato per mercoledì dalle 10 alle 19.

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«Gianni Minà ci ha lasciato dopo una breve malattia cardiaca. Non è stato mai lasciato solo, ed è stato circondato dall'amore della sua famiglia e dei suoi amici più cari. Un ringraziamento speciale va al prof. Fioranelli e allo staff della clinica Villa del Rosario che ci hanno dato la libertà di dirgli addio con serenità».

Con questo messaggio condiviso sulla sue pagine social si annuncia la morte del grande giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano all'età di 84 anni. La Camera ardente per Minà – morto ieri, lunedì, a Roma – sarà aperta domani, mercoledì, in Campidoglio dalle 10 alle 19.

Minà, celebre per le sue interviste contro corrente a personaggi politici, dell’attualità e del mondo dello showbiz, si è spento nella clinica Villa del Rosario dopo una breve malattia cardiaca.

Una lunga e proficua carriera

Nato a Torino il 17 maggio 1938, iniziò la carriera da giornalista nel 1959 a Tuttosport, mentre l'anno successivo debuttò in Rai dove ha realizzato centinaia di reportage, ha ideato e presentato programmi tv e documentari.

Era famoso soprattutto per le sue interviste con grandi personaggi, la più nota è quella del 1987 a Fidel Castro, ma anche al Dalai Lama a Federico Fellini, a Jane Fonda, a Franco Battiato, a Massimo Troisi e Pino Daniele.

Fortissimo il rapporto con Diego Armando Maradona e Pelè. Iconica, tra le tante, resta la foto che lo ritrae gioioso a cena a Roma con Muhammad Ali, Sergio Leone, Robert De Niro e Gabriel García Marquez.

Ha collaborato con moltissimi quotidiani da Repubblica all'Unità, dal Corriere della Sera al Manifesto. È stato anche un prolifico scrittore: dal Il racconto di Fidel del 1988 a Non sarò mai un uomo comune del 2021.

Nel 1981 il presidente della Repubblica italiano Sandro Pertini gli ha consegnato il Premio Saint Vincent come miglior giornalista televisivo. Nel 2007 ha ricevuto il Premio Kamera della Berlinale per la carriera, il più prestigioso premio al mondo per documentaristi.

«Mi hanno sempre attratto persone capaci di andare controcorrente»

Si raccontava attraverso parole dense di significato, lontano dalle logiche mainstream.

«Mi hanno sempre attratto persone capaci di andare controcorrente, anche a costo dell'isolamento, della solitudine», diceva il giornalista.

«Persone capaci di raccontare storie, di mostrare visioni altre. E inevitabilmente hanno acceso la mia curiosità, perché, come diceva il mio amico Eduardo Galeano, capace di raccontare la storia dell'America Latina attraverso racconti ironici e apparentemente non importanti, fatti di cronaca, "il cammino si fa andando", non sai mai dove queste storie ti possano portare. È il bello della vita, tutto sommato».