L'artista francese Sam Szafran è morto ieri nella sua casa di Malakoff, vicino a Parigi, all'età di 84 anni. Era famoso per gli acquerelli e i pastelli dall'incredibile ricchezza cromatica, e per la sua predilezione particolare per i disegni di foglie.
L'annuncio della scomparsa è stato dato dalla galleria parigina Claude Bernard che lo rappresenta.
Nato a Parigi il 19 novembre 1934, da genitori ebrei emigrati dalla Polonia, Sam Szafran si salva per miracolo dai rastrellamenti nazisti del 1942. Dopo aver vissuto tra la Svizzera e l'Australia, rientra nella capitale francese nel 1951 dove inizia gli studi artistici e frequenta Alberto e Diego Giacometti, Yves Klein, Jacques Delahaye, Nicolas de Staël e Jean Tinguely.
Nel 1960 Szafran riceve una scatola di pastelli, che, secondo la sua biografia ufficiale, sono per lui una sorta di rivelazione: abbandona la pittura ad olio e adotta questo mezzo espressivo al quale si dedica totalmente per i decenni successivi. Utilizza la tecnica del pastello con un raro talento, saggiando le numerose sfumature che da esso è possibile trarre.
I suoi primi pastelli sono dei «cavoli», che gli ricordano le sue radici polacche e che diventano il pretesto per delle sottili sfumature, a cui seguono gli «atelier», che rivelano una grande teatralità, fatta di mobili, trespoli, cornici coinvolti in un intenso disordine.
Nel 1972 prende avvio per Szafran L'avventura dell'Imprimerie Bellini, così denominata in omaggio al pittore italiano Giovanni Bellini, dedicandosi da allora anche alla litografia. È sempre a questo periodo che risale il suo ultimo tema ricorrente dei pastelli, quello del '«fogliame», fino all'ossessione dell'artista che disegna delle serre invase dalle foglie.
La sua prima mostra risale al 1965 e da allora sono state decine, fino alla grande retrospettiva del 2013 alla Fondation Pierre Gianadda a Martigny, in Vallese, che ha raccontato cinquant'anni di pittura di Sam Szafran, artista discreto che ha praticato la sua arte in un modo tutto personale, distaccato dalle mode, ma assistito da una prodigiosa capacità espressiva.
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