Mosca Mosca: «Nel 2020 120'000 cyberattacchi contro di noi»

SDA

24.6.2021 - 09:57

La maggior parte dei cyberattacchi contro la Russia "ha avuto origine dal territorio di Stati Uniti, Germania e Paesi Bassi", ha detto il segretario del Consiglio di sicurezza russo Nikolai Patrushev (in un'immagine d'archivio dello scorso 9 maggio).
La maggior parte dei cyberattacchi contro la Russia "ha avuto origine dal territorio di Stati Uniti, Germania e Paesi Bassi", ha detto il segretario del Consiglio di sicurezza russo Nikolai Patrushev (in un'immagine d'archivio dello scorso 9 maggio).
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La Russia ha registrato più di 120'000 attacchi informatici alle sue strutture nel 2020. Lo ha detto il segretario del Consiglio di sicurezza russo Nikolai Patrushev, aggiungendo che alcuni di questi attacchi provengono dagli Stati Uniti.

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«Il cyberspazio sta diventando un palcoscenico per contrastare gli avversari geopolitici sempre più spesso. La Russia è stata regolarmente presa di mira da passi ostili in questa sfera. Più di 120'000 cyberattacchi alle nostre infrastrutture critiche sono stati registrati nel 2020», ha detto Patrushev alla conferenza di Mosca sulla sicurezza internazionale.

«La maggior parte di loro ha avuto origine dal territorio di Stati Uniti, Germania e Paesi Bassi e ha preso di mira le istituzioni governative e le strutture dell'industria della difesa, della sanità, dei trasporti, della scienza e dell'istruzione del nostro Paese», ha detto.

Allo stesso tempo, le accuse che la Russia è presumibilmente coinvolta in attacchi di hacking agli Stati occidentali sono «senza alcun fondamento». «E questo sta accadendo anche se è l'Occidente, parlando attraverso la Nato, che ha ufficialmente proclamato il cyberspazio un campo di battaglia a tutti gli effetti», ha aggiunto Patrushev, stando a quanto riporta l'agenzia di stampa non governativa russa Interfax.