Gaffe imbarazzanteFoto del Vallese per promuovere la candidatura della Francia alle Olimpiadi invernali del 2030
hm, ats
26.1.2024 - 11:02
Gaffe imbarazzante in Francia: la regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra (PACA) sta utilizzando un fotomontaggio con un paesaggio della Val d'Hérens, in Vallese, per promuovere la sua candidatura alle Olimpiadi invernali del 2030.
hm, ats
26.01.2024, 11:02
26.01.2024, 11:12
SDA
Lo riferisce oggi il quotidiano vallesano Le Nouvelliste, grazie alla segnalazione di un attento lettore. Il cartellone pubblicitario mostra uno chalet innevato in primo piano, con sullo sfondo la Val d'Hérens, una valle laterale del Rodano percorsa dal fiume Borgne.
Non vi sono dubbi di sorta: un fotografo della testata si è anche recato sul punto esatto in cui è stata scattata la foto.
Il manifesto in questione, affisso un po' in tutta la regione, scandisce lo slogan «Il sogno olimpico e paralimpico sempre più vicino!» e porta anche le parole del presidente della PACA, Renaud Muselier: «Designando le Alpi francesi, il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) si affida a noi per organizzare giochi responsabili tra neve e chalet. Raccogliamo la sfida, prendiamo in mano il nostro destino!».
Come noto il CIO ha scelto proprio la candidatura francese per il suo «dialogo mirato», scartando fra l'altro la proposta elvetica: la decisione definitiva giungerà quest'anno.
Ma cosa è successo?
Ma cosa è successo? «Il soggetto è stato inizialmente utilizzato per gli auguri per il 2024», ha indicato l'ufficio stampa della regione francese al giornale che si pubblica a Sion. «L'obiettivo era illustrare il concetto di 'neve e chalet'. L'immagine è stata trovata in un database a nostra disposizione».
A causa di «scadenze molto strette» la Val d'Hérens è così finita sul poster olimpico. «È stato uno sfortunato errore dovuto a una comunicazione troppo rapida: avremmo dovuto controllare tre volte», ammettono i responsabili, che promettono di «non utilizzare più questa immagine».
«Non sarà un errore grave, ma in Vallese fa un po' male», commenta Le Nouvelliste. «Soprattutto se si pensa al 29 novembre, quando il CIO ha votato a favore della candidatura francese a scapito di quella svizzera».