Arte Un omaggio a Ernst Scheidegger al MASI di Lugano

evpf, ats

16.2.2024 - 12:18

Cuno Amiet, Fernand Léger, Alberto Giacometti: sono solo alcuni degli artisti che Ernst Scheidegger, il più importante fotografo svizzero del 20esimo secolo, ha immortalato con la sua macchina fotografica. Il MASI di Lugano gli rende omaggio.

evpf, ats

Scheidegger non è diventato famoso per le sue foto di paesaggi – anche se nell'esposizione al MASI ve ne sono alcune – bensì per i suoi numerosi ritratti di artisti. Molti di essi sono stati commissionati da riviste come «Du» a partire dalla seconda metà degli anni 1950. Tra di essi quello di Max Bill che si arrampica sulla sua scultura con una scala o quelli del suo caro amico Alberto Giacometti.

I curatori della mostra Tobia Bezzola e Taisse Grandi Venturi accostano alcune delle fotografie a opere degli artisti ritratti. La maggior parte sono prestiti del Kunsthaus di Zurigo. Questo espediente crea una sorta di dialogo tra il fotografo Scheidegger e gli artisti che ritrae, ha spiegato Grandi Venturi nel corso di una conferenza stampa al Museo d'arte della Svizzera italiana (MASI) di Lugano.

La mostra, già esposta in autunno al Kunsthaus di Zurigo in occasione del centenario della nascita del fotografo in collaborazione con la Fondazione archivio Ernst Scheidegger, è intitolata «Faccia a faccia».

Focus sugli inizi

Oltre a presentare sette fotografie inedite della Valle Verzasca, la selezione di immagini è in parte diversa da quella di Zurigo, ha dichiarato il direttore del MASI e co-curatore Bezzola. Con un totale di 100 fotografie, la mostra è più completa rispetto a quella del Kunsthaus. La maggior parte degli scatti risale agli anni dal 1945 al 1955.

L'interesse di Scheidegger per le persone era già evidente in questa prima fase creativa. Il fotografo, che lavorava per l'agenzia Magnum, documentò la stanchezza e la «sete di vita» degli europei dopo la fine della Seconda guerra mondiale.

Scheidegger è considerato una personalità estremamente poliedrica. Oltre alla fotografia, ha lavorato come grafico e regista, per poi diventare gallerista e editore.