Popstar Il papà di Britney Spears vuole due milioni per lasciare

SDA

1.9.2021 - 16:47

Continua la controversia fra la popstar e suo padre.
Continua la controversia fra la popstar e suo padre.
Keystone

Via fin da oggi e senza buonuscite. Britney Spears è tornata alla carica contro il padre Jamie.

1.9.2021 - 16:47

Attraverso il nuovo legale, Matthew Rosengart, la 39enne popstar ha chiesto al tribunale di Los Angeles di revocare al più presto possibile il potere quasi assoluto che da ben 13 anni il genitore esercita su ogni sua azione.

«Jamie Spears sta trascinando i piedi e deve smetterla. Se ne deve andare il più presto possibile perchè lo status quo non è più tollerabile», ha detto l'avvocato Rosengart definendo Britney «un ostaggio» e ribadendo che, «se Jamie ama la figlia», dovrebbe dimettersi «oggi stesso, ancor prima di essere sospeso. Sarebbe la cosa corretta e decente da fare».

Dopo l'esplosiva testimonianza in tribunale della cantante alla fine di giugno (Britney, intervenendo per telefono, aveva denunciato «abusi» nel modo in cui il padre aveva esercitato il suo potere su di lei e minacciato di portarlo in tribunale), il 12 agosto Jamie Spears aveva replicato, annunciando l'intenzione di farsi da parte, ma solo «al momento opportuno» e «dopo una transizione ordinata».

Rosengart ha riferito che papà Spears ha chiesto, prima di andarsene, «di barattare» la sua uscita di scena con dichiarazioni di lodi per come ha gestito le finanze di Britney e «due milioni di dollari, in aggiunta agli altri milioni che nel corso degli anni ha sottratto alla figlia». Condizioni «inappropriate e inaccettabili», ha detto il legale. Britney non deve essere vittima di «estorsioni» e «i due milioni che ora Jamie chiede non sono un punto di partenza».

Salvo nuovi colpi di scena se ne parlerà a fine mese. Il 29 settembre è in programma la prossima udienza presso la Superior Court e la giudice Brenda Penny ha respinto finora le istanze di Britney e del suo avvocato di bruciare le tappe. Rosengart è subentrato a metà luglio a Samuel Ingham, che aveva rappresentato Britney dal 2008 e che, secondo recenti inchieste del New Yorker e del New York Times, era stato più spesso che no dalla parte di Jamie Spears.

Principessa del pop e idolo delle teenager a partire degli anni Novanta quando, ad appena 10 anni, aveva debuttato con Justin Timberlake e Christina Aguilera nel «Mickey Mouse Club», Britney Spears è sotto tutela legale dal 2013 quando, a seguito di due crolli mentali documentati su rotocalchi e televisioni, il tribunale di Los Angeles l'aveva messa sotto «custodianship», usata di solito per tutelare i beni di persone molto anziane o incapaci di intendere e di volere.

SDA