Confine Messico-USA Padre e figlia annegati, la foto shock indigna il mondo

ATS

26.6.2019

Come la foto del piccolo Aylan. Lo scatto shock di un padre e della sua bimba di due anni morti annegati nel Rio Grande mentre cercavano di attraversare il confine tra Messico e Stati Uniti indigna l'America e fa il giro del mondo.

Ed è destinata a diventare l'immagine simbolo della tragedia dei migranti dal Centro America, così come il corpicino di Aylan riverso su una spiaggia turca ha marchiato per sempre l'immigrazione verso l'Europa.

I due corpi immersi nel fango

Sulla terribile foto scattata dalla giornalista Julia Le Duc ormai si sa quasi tutto. L'uomo era un cittadino salvadoregno, Oscar Alberto Martinez, la sua figlioletta si chiamava Angie Valeria.

I due corpi sono a faccia in giù, immersi nell'acqua di un canneto sporca di fango, trasportati a riva dalla corrente sulla sponda sud del fiume.

Si vede la bimba ancora con indosso le scarpette, unita al padre da quella che sembra essere una maglietta con il quale l'uomo forse cercava di tenere la piccola stretta a sé, nel disperato tentativo di proteggerla, di salvarla. Il braccio della bimba è ancora attorno al collo del padre.

Una foto shock
Una foto shock
Keystone

«Il limite è stato superato»

Un pugno nello stomaco. Un insieme di shock, rabbia e tenerezza. Per tanti non ci sono parole, e i commentatori tv delle principali emittenti americane a stento trattengono l'emozione e in qualche caso le lacrime.

Quel groppo alla gola che ha strozzato le parole di un senatore repubblicano, Ron Johnson, che prendendo la parola in aula ha messo tutti di fronte alle proprie responsabilità: «Non voglio più vedere una foto del genere, il limite è stato superato, è l'ora di fare davvero qualcosa».

Dall'altra parte dell'Oceano si è levato alto anche il grido di dolore di papa Francesco, che per l'ennesima volta ha espresso «immensa tristezza» per tutti quei migranti che perdono la vita cercando di sfuggire alla guerra e alla miseria.

Sul luogo della tragedia
Sul luogo della tragedia
Keystone

Spinti dalla disperazione

La disgrazia di Oscar Alberto e della piccola Angie Valeria sarebbe avvenuta domenica scorsa, mentre i due corpi sono stati ritrovati lunedì. Solo la disperazione può averli spinti a tentare di sfidare le pericolosissime correnti del Rio Grande, aggirando l'ostacolo del muro che divide i due confini.

I resti di padre e figlia saranno rimpatriati nei prossimi giorni nel loro Paese di origine. Il ministro degli Esteri di El Salvador ha intanto invitato le famiglie che tentano di migrare negli Stati Uniti inseguendo l'American Dream a ripensarci: «Non rischiate, è troppo pericoloso».

Lo shock sta per lasciare spazio alle polemiche

Nel frattempo, sempre nell'area della Rio Grande Valley, in Texas, sono stai rinvenuti i cadaveri di altre quattro persone: una giovane donna, due bambini e un neonato, morti probabilmente per disidratazione e per l'esposizione all'eccessivo caldo.

Ma lo shock, il dolore, lo sconcerto stanno già per lasciare lo spazio allo scontro politico e alle polemiche, con il tema dell'immigrazione che inevitabilmente torna al centro della campagna elettorale per le elezioni presidenziali del 2020.

Dito puntato contro il presidente Trump

Sotto accusa da parte dei democratici c'è la politica del pugno duro del tycoon. «La ragione di questo caos è sua», ha affermato il leader della minoranza in Senato Cuck Schumer: «Trump guardi questa foto, come fa a non capire che sono esseri umani che fuggivano dalla fame e dalla violenza?».

Si scagliano contro il presidente anche i candidati alla Casa Bianca Kamala Harris e il texano Beto O'Rourke. Per la senatrice californiana, «Trump dice a gente che fugge tornate da dove venite. Questo è inumano, è una macchia nella nostra coscienza morale».

Ma il presidente non si commuove: «Vengono qui perché la nostra economia va forte, ma noi stiamo mettendo le cose a posto, compresa la costruzione del muro!».

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