Vaticano Giurano 34 nuove Guardie svizzere, il Papa: «Usate meno i telefonini e visitate Roma»

SDA

6.5.2024 - 19:32

Un momento della cerimonia di giuramento delle Guardie svizzere pontifice.
Un momento della cerimonia di giuramento delle Guardie svizzere pontifice.
KEYSTONE

Papa Francesco, nel rivolgersi alle 34 nuove Guardie svizzere che poi hanno prestato solenne giuramento nel pomeriggio, ha parlato come avrebbe fatto con tanti altri giovani, ponendo l'accento sulla «dimensione relazionale» ed esortando «a coltivare attivamente e intensamente la vita comunitaria». 

«Oggi è diffusa tra i giovani l'abitudine di trascorrere il tempo libero da soli con il computer o il telefonino. Pertanto dico anche a voi, giovani Guardie: andate controcorrente! È meglio utilizzare il tempo libero per attività comuni, per conoscere Roma, per momenti di fraternità in cui raccontarsi e condividere. Queste esperienze costruiscono dentro e vi accompagneranno per tutta la vita».

Dei 34 nuovi alabardieri della Guardia svizzera pontificia, che oggi sono entrati formalmente nell'esercito più piccolo e più antico del mondo, solo due sono di lingua italiana, 16 tedesca, 16 francese e nessuno parla romancio.

L'austera e allo stesso tempo festosa cerimonia nel Cortile di San Damaso è stata presieduta a nome del Papa dal sostituto per gli Affari generali, mons. Edgar Pena Parra, mentre la delegazione ufficiale elvetica era guidata dalla presidente della federazione, Viola Amherd.

Nel suo discorso, il comandante del Corpo, il colonnello Christoph Graf, ha posto l'accento sulla «vocazione del servizio», citando anche un biglietto che anni fa gli consegnò Madre Teresa di Calcutta: «il frutto del silenzio è la preghiera, il frutto della preghiera è la fede, il frutto della fede è l'amore, il frutto dell'amore è il servizio, il frutto del servizio è la pace».

«Grazie per la presenza e il servizio della Guardia Svizzera»

E a questi aspetti ha fatto riferimento anche il Pontefice nell'udienza mattutina alle reclute: «Questo giorno giunge per me sempre atteso e gradito, perché mi offre l'occasione di esprimere pubblicamente il mio 'grazie' per la presenza e il servizio della Guardia Svizzera. Prima di tutto per la presenza: una presenza che si distingue per la qualità, per lo stile gentile, attento, scrupoloso. E naturalmente poi per il servizio quotidiano, sempre generoso e solerte».

Il Papa non ha mancato di fare cenno alla nuova caserma del Corpo – tema già trattato anche nell'udienza di sabato scorso alla presidente della Confederazione Viola Amherd -, «attualmente in fase di progettazione» e che «dovrebbe dare un importante contributo al ricongiungimento delle Guardie e delle loro famiglie, che attualmente sono costrette a vivere un po' disperse per mancanza di spazio, e così anche al sostegno e al rafforzamento di questo legame e del senso di famiglia all'interno del Corpo».