Vaticano Il Papa «rivoluziona» il Sinodo, la parola a tutti i fedeli

SDA

21.5.2021 - 18:34

Papa Francesco in una foto recente.
Papa Francesco in una foto recente.
Keystone

Arriva una nuova 'rivoluzione' nella Chiesa di Papa Francesco: l'assemblea che normalmente coinvolgeva solo i vescovi per decidere sulle grandi questioni ora partirà dal basso con la partecipazione di tutti i cattolici.

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Il Sinodo non sarà dunque «solo un evento, ma un processo che coinvolge in sinergia il Popolo di Dio, il Collegio episcopale e il Vescovo di Roma, ciascuno secondo la propria funzione», spiega la Santa Sede.

Un po' come era accaduto per il Giubileo della Misericordia, torna il protagonismo delle diocesi, delle Chiesa dal basso, che costruirà questo percorso diffuso in ogni angolo della terra. Tutti i battezzati, laici e religiosi, uomini e donne, giovani e anziani, sono chiamati a dare il loro contributo. Il cammino sarà inaugurato dal Papa in Vaticano il 9-10 ottobre di quest'anno e nei due anni successivi si camminerà prima nelle parrocchie, nelle diocesi, poi a livello di conferenze episcopali nazionali; in seguito si salirà sul piano continentale fino ad arrivare, con queste «inedite modalità», per usare le testuali parole del documento diffuso oggi, all'assemblea dei vescovi in Vaticano nell'ottobre del 2023.

Una decisione, questa di Papa Francesco, che arriva alla vigilia dell'Assemblea della Conferenza Episcopale Italiana che dovrebbe dare il via al suo cammino sinodale, più volte auspicato da Papa Francesco e ormai ai nastri di partenza.

«La storia del Sinodo illustra quanto bene queste Assemblee hanno arrecato alla Chiesa, ma anche come fossero maturi i tempi per una più larga partecipazione del Popolo di Dio a un processo decisionale che riguarda tutta la Chiesa e tutti nella Chiesa», ha detto ai media vaticani il cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei Vescovi, sottolineando il valore ecclesiale di questa scelta: «Non si tratta di democrazia, di populismo o qualcosa del genere; è la Chiesa ad essere Popolo di Dio, e questo popolo, in ragione del battesimo, è soggetto attivo della vita e della missione della Chiesa».

«La prima e più grande novità – spiega ancora Grech – è la trasformazione del Sinodo da evento in processo. Mentre prima il Sinodo si esauriva nella celebrazione dell'Assemblea, ora ogni Assemblea del Sinodo si sviluppa secondo fasi successive», fase preparatoria, fase celebrativa, fase attuativa. «Senza questa consultazione» di tutti i cattolici, partendo dal basso nella fase preparatoria, «non ci sarebbe processo sinodale, perché il discernimento dei Pastori, che costituisce la seconda fase, si fa su ciò che è emerso dall'ascolto del Popolo di Dio». E allora «come non sperare grandi frutti da un cammino sinodale così ampio e partecipativo? E come non sperare che le indicazioni emerse dal Sinodo diventino, attraverso la terza fase, quella dell'attuazione, vettore di rinnovamento e di riforma della Chiesa?», conclude il card. Grech.