Il sondaggio Pensiero autoritario? Il 20% dei giovani svizzeri dicono «sì» a un leader forte

hm, ats

24.9.2023 - 17:00

Le figure poco democratiche vanno a genio a taluni, se garantiscono prosperità.
Le figure poco democratiche vanno a genio a taluni, se garantiscono prosperità.
Keystone

Una certa tendenza al pensiero autoritario sembra diffusa fra i giovani svizzeri.

24.9.2023 - 17:00

Il 20% degli intervistati nell'ambito di un sondaggio concorda con l'idea che «un leader forte con un potere concentrato è positivo per un Paese», un altro 25% non ha opinione e non risponde, mentre il 55% non è d'accordo.

Nel complesso quindi il 45% è aperto o indifferente nei confronti della possibilità di un capo supremo, riassume la NZZ am Sonntag, che riferisce di uno studio non ancora pubblicato realizzato dalla società demoscopica Gfs.bern per conto della Federazione svizzera dei parlamenti dei giovani (FSPG).

Tale atteggiamento di fondo è rafforzato dal fatto che al 31% non interessa vivere in una democrazia, purché «tutti stiano bene»; il 23% del campione – 1500 giovani di età compresa fra 15 e 25 anni – non ha un'opinione in merito.

Una certa preoccupazione

La FSPG conduce l'indagine ogni anno dal 2016. A causa delle tendenze autocratiche in un numero sempre maggiore di Paesi, per la prima volta sono state inserite domande sulla comprensione della democrazia. «Siamo preoccupati per gli alti indici di gradimento della figura del leader», afferma Christian Isler, co-direttore esecutivo della federazione.

A suo avviso c'è sempre una quota costante del 15-20% di giovani attivi politicamente, ad esempio nei parlamenti giovanili, ma è diventato più difficile mobilitare le nuove leve. «L'effetto della politicizzazione dei giovani intorno al cambiamento climatico e ad altre questioni sociali si è esaurito».

Anche gli esperti di Gfs.bern trovano i risultati notevoli, soprattutto per l'alta percentuale di risposte «non so» e mancanti. La percentuale varia tra il 23 e il 29% per le domande sulla comprensione della democrazia: nella maggior parte degli altri sondaggi, illustra Cloé Jans al domenicale, meno del 10% risponde «non so».

Una crescente indifferenza dei giovani nella politica

La specialista spiega questo fenomeno con la crescente indifferenza dei giovani nei confronti della politica. Una delle ragioni viene identificata nella pandemia, in cui i giovani hanno sperimentato che le loro esigenze sono meno prese in considerazione. Conta anche l'operato politico di quelli che vengono considerati autocrati come Donald Trump, Recep Tayyip Erdogan o Viktor Orban, aggiunge. «Questo normalizza il comportamento antidemocratico in modo pericoloso», sostiene Jans.

I giovani svizzeri non sono un caso a parte: stando a uno studio pubblicato di recente dalla Open Society Foundations i giovani di tutto il mondo sono inclini alle stesse posizioni. Su 36'000 persone interrogate in 30 Paesi, la fascia d'età compresa tra i 18 e i 35 anni crede meno nella democrazia; il 35% è favorevole a un «leader politico forte» in grado di scavalcare parlamento ed elezioni.

hm, ats