Ecco come è andata Primo parto grazie alla fecondazione post mortem in Portogallo

SDA

17.8.2023 - 08:38

Immagine d'illustrazione
Immagine d'illustrazione
archivio Ti-Press

È nato ieri in un ospedale di Porto e pesa quasi quattro chili il primo bambino venuto alla luce in Portogallo grazie alla fecondazione post mortem.

Ha il primo nome del padre, Hugo, e il secondo, Guilherme, scelto per lui sempre dal padre. Il genitore era morto di cancro nel 2019, a 29 anni, non senza però aver prima lasciato il suo seme crioconservato e un'autorizzazione scritta a procedere alla fecondazione assistita. Il resto della battaglia legale ha dovuto combatterlo la vedova Ângela Ferreira, ora madre del piccolo Hugo Guilherme.

La legge portoghese sulla procreazione assistita risaliva al 2006 e proibiva la fecondazione con materiale genetico di un donatore defunto. Il paradosso però era che il divieto si potesse applicare solo ai donatori di famiglia e non agli anonimi, che in quanto tali potrebbero essere già deceduti.

È stato l'impegno di Ângela, protagonista da allora di documentari e servizi giornalistici, a portare prima a una raccolta di firme e poi a un dibattito non solo parlamentare ma anche sociale, in cui il Partito socialista, i comunisti e il Blocco di sinistra hanno deciso insieme di modificare la legge, inserendo il Portogallo tra i non molti paesi che permettono questa pratica dopo la morte di uno dei coniugi.

La modifica della legge fu approvata a marzo del 2021 e promulgata dal presidente della Repubblica, dopo un suo primo veto, a novembre dello stesso anno.