Nonno fra gli alberi Un cipresso calvo di 380 anni che piaceva già a Napoleone

Carola Frentzen, dpa

6.8.2019

I madrileni lo hanno soprannominato, in segno di rispetto, il «nonno» fra le migliaia di alberi del parco del Retiro. Questo cipresso calvo del Messico occupa, da secoli, quella che è forse l'area verde più bella della capitale spagnola. Si dice già Napoleone ammirasse l'imponente pianta.

Certi alberi hanno visto moltissime cose. Da decenni, se non addirittura secoli, sono testimoni silenziosi degli eventi mondiali, così come dell'avvicendarsi di imperatori, re e presidenti. Eppure sono ancora in piedi, profondamente radicati con le loro corone verdi, cullati dal corso della storia e inalterati. L’«ahuehuete» del parco del Retiro, a Madrid, ne è un esempio.

Gli esperti lo chiamano «l’abuelo de los árboles». Questa melodiosa allitterazione spagnola significa qualcosa come «il nonno degli alberi». Secondo le stime, questo cipresso calvo messicano potrebbe avere più di 380 anni. Ciò lo renderebbe l'albero più vecchio della città.

Un esemplare unico

Quando si entra dalla via Alfonso XII nel famoso parco che domina il Museo del Prado, è quasi impossibile perdersi l'albero chiamato «Taxodium mucronatum». Quasi solo a sinistra del Parterre, l'imponente cipresso si erge per 25 metri di altezza. Secondo gli ultimi calcoli, la circonferenza del tronco è di circa 6,5 m alla base. Dal 1991 quest'ultima è circondata da una recinzione di metallo con punte.

«Lo scopo è di impedire alla gente di avvicinarsi troppo per abbracciarlo o per appendere qualcosa ai rami poiché ciò indurirebbe il terreno e impedirebbe una respirazione normale alle sue radici», spiega Javier de La Puente Vinuesa, ingegnere forestale e presidente dell'associazione «Gli amici del parco del Retiro».

L'albero ha la forma di un candeliere: numerosi rami spessi si innalzano verso il cielo. «Si tratta di un esemplare unico nel parco e a Madrid», sottolinea l'esperto. Non per nulla l’«ahuehuete» figura dal 1992 sulla lista degli alberi unici e quindi oggetto di particolare protezione nella regione.

Un giardino botanico completato nel 1640

A qualche metro di distanza, un pannello esplicativo racconta la storia di questa rarità botanica madrilena. «Fu piantato nel 1633», si legge. In seguito, apprendiamo che ciò avvenne sotto la dominazione del conte di Olivares, nobile alla corte di Filippo IV. Fra il 1632 e il 1640 il conte fece trasformare i giardini, in onore del re, in un pittoresco sito barocco con un lago artificiale. Tuttavia questa datazione viene spesso contestata, spiega Javier de La Puente Vinuesa.

Secondo gli esperti, è più probabile che i semi siano stati importati verso il 1780 da una delle spedizioni botaniche spagnole in America centrale. Ciò non toglie che il cipresso, che d'inverno si veste di un colore marrone, avrebbe comunque quasi 250 anni.

Durante la sua campagna nella penisola iberica (1807-1814), Napoleone si accampò con le sue truppe nel parco del Retiro («rifugio»), il polmone verde di Madrid: «Si trattava effettivamente del punto culminante di Madrid, circondato da mura e munito di un edificio che poteva servire anche da caserma», spiega Ignacio Bazarra, segretario generale dell'associazione «Gli amici del parco del Retiro».

Una casa per una famiglia di assioli comuni

All'epoca nessuna pianta era al sicuro dai francesi che abbattevano un albero dopo l'altro per incrementare la forza dei soldai in combattimento. Ma l’«ahuehuete» fu risparmiato. Fra i suoi rami sarebbe perfino stato installato un cannone d'artiglieria. Ignacio Bazarra, esperto del parco, non può pronunciarsi con esattezza in merito alla veridicità di questo aneddoto.

Nel frattempo, questo meraviglioso luogo è tornato in salute: oggi abitanti e turisti passeggiano per i suoi pittoreschi sentieri ricoperti da 19'000 alberi, approfittando della loro ombra per trovare refrigerio dalla calura dell'estate spagnola.

L’«ahuehuete» è forse vecchio, ma incarna ugualmente la vita che si rinnova. Fra i suoi rami protettori ha trovato casa una famiglia di assioli comuni, la più piccola specie di gufo in Europa. «Recentemente abbiamo salvato un piccolo che, caduto dall'albero, non riusciva a tornare al nido», racconta Ignacio Bazarra. Gli uccelli dovrebbero poter restare lì per un certo periodo poiché in quanto cipresso calvo messicano, l'esistenza dell'esemplare madrileno non è che agli inizi.

Tuttavia l'habitat in cui si trova non è l'ideale, poiché questa specie vive normalmente in un ambiente subtropicale e ricco di acqua, come il celebre «Árbol del Tule» («albero di Tule») nello Stato messicano di Oaxaca: con il suo tronco di più di 14 metri di diametro, è considerato un gigante incontestato fra i cipressi calvi.

A Madrid, Javier de La Puente Vinuesa cita come ulteriori svantaggi le forti variazioni di temperatura fra estate e inverno, nonché la vicinanza della strada e l'inquinamento ad essa connesso. Tuttavia, l’«ahuehuete» è in perfetta salute e in ottimo stato, secondo l'esperto. «Quest'albero potrebbe vivere più di 1000 anni, se non addirittura 2000. Adesso è nel fiore degli anni e non si tratta di una leggenda.»

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