Arte Record annunciato per un Kandisky battuto all'asta

SDA

3.3.2023 - 13:43

Il dipinto "Murnau mir Kirche II" (1910) di Wassily Kandinsky, immortalato al Museo d'arte di Basilea, durante un'esposizione del 2006.
Il dipinto "Murnau mir Kirche II" (1910) di Wassily Kandinsky, immortalato al Museo d'arte di Basilea, durante un'esposizione del 2006.
Keystone

Nuovo record per la tela «Murnau mit Kirche II» ("Murnau con la Chiesa II"), capolavoro del maestro russo dell'avanguardia Wasily Kandinsy, datato 1910, battuto all'asta dall'americana Sotheby's per 37,2 milioni di sterline: pari a quasi 42 milioni di franchi.

L'opera, oltre all'importanza artistica, ha un indubbio valore storico. Fu infatti acquistata in origine dai coniugi Johanna Margarete Lippmann-Stern e Siegbert Samuel Stern, industriali tessili berlinesi di radici ebraiche noti per aver animato nei primi del 900 un cenacolo culturale a cui contribuirono figure della statura di Franz Kafka, Albert Einstein o Thomas Mann e per aver dato vita a una collezione straordinaria comprendente oltre 100 opere di varie epoche, da disegni e dipinti dell'arte fiamminga a quadri dell'impressionismo e del '900.

Collezione andata poi dispersa negli anni bui del nazismo, quando Johanna – rimasta vedova del marito nel 1935 – finì vittima dell'Olocausto. Sino al ritrovamento di «Murnau mit Kirche II» in Olanda una decina d'anni fa; e alla sua aggiudicazione adesso all'asta (da parte di un compratore rimasto ovviamente coperto dall'anonimato) a un prezzo persino superiore a «Bild mit weissen linien»: altra opera di Kandinsky, risalente al 1913, venduta sempre da Sotheby's nel 2017 per 37,4 milioni di dollari al cambio di allora.

Nella stessa asta di ieri, da segnalare pure i 16,9 milioni di sterline (19 milioni di franchi) incassati per «La danza sulla spiaggia» di Edvard Munch: a sua volta trafugata dalla Germania negli anni della Seconda Guerra Mondiale, ma sfuggita alle rapine naziste dopo un viaggio in nave verso un fienile della Norvegia, patria del pittore e della famiglia dei mecenati Olsen i cui eredi ora l'hanno venduta.