Un miliardo di franchi a testa Svizzera e Austria firmano un trattato per opere di protezione del Reno

cp, ats

17.5.2024 - 15:51

Il ministro austriaco Norbert Totschnig in primo piano accanto al consigliere federale Albert Rösti.
Il ministro austriaco Norbert Totschnig in primo piano accanto al consigliere federale Albert Rösti.
Keystone

L'Austria e la Svizzera intendono contribuire nei prossimi anni con un miliardo di franchi a testa alla realizzazione di opere di protezione contro le piene nel tratto alpino del Reno.

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A tale scopo, stamane il consigliere federale Albert Rösti e il ministro austriaco Norbert Totschnig hanno firmato un trattato a Widnau (SG).

La firma segue la decisione dell'8 maggio scorso del Consiglio federale, che ha trasmesso al parlamento il messaggio che dovrà dare il via libera all'intesa e al finanziamento.

L'intesa con Vienna prevede interventi sui 26 chilometri compresi tra la foce dell'Ill e il lago di Costanza, per un costo stimato in 1,04 miliardi di franchi per la Svizzera sull'arco di 27 anni. Il progetto si concluderà infatti presumibilmente nel 2052 e sarà a carico per l'80% della Confederazione e per il 20% del Canton San Gallo.

Visto che gli accordi attuali non lo consentono – l'ultima intesa con l'Austria è datata 1954 – per poter realizzare queste misure occorre basarsi su un nuovo trattato, che è stato oggetto di negoziati tra i due Paesi. Per attuarlo sarà necessaria una nuova legge.

Gli interventi saranno realizzati dai due Paesi nell'ambito della Regolazione internazionale del Reno (IRR). È previsto l'aumento della capacità di deflusso dagli attuali 3100 a 4300 metri cubi di acqua al secondo e il rinnovo delle dighe di protezione contro le piene, ormai obsolete. In tal modo sarà migliorata la sicurezza dei circa 300'000 abitanti della valle del Reno e garantito anche in futuro lo sviluppo economico della regione.

Se le opere attuali proteggono contro le piene che si verificano statisticamente ogni 100 anni, l'aumento del deflusso consentirà di gestire anche piene più importanti, che in media si verificano ogni 300 anni. Ciò permetterà di migliorare la protezione della popolazione interessata e di evitare danni materiali per un importo che viene stimato in 13 miliardi di franchi.