Berna Rissa fra bande di motociclisti rivali: al via il processo

ev, ats

30.5.2022 - 10:09

La polizia tiene sotto controllo i diversi motociclisti vestiti di nero, simpatizzanti degli imputati
La polizia tiene sotto controllo i diversi motociclisti vestiti di nero, simpatizzanti degli imputati
Keystone

Prende il via oggi il processo presso il tribunale regionale di Berna nei confronti di 22 persone, membri di bande rivali di motociclisti, coinvolti in una zuffa scoppiata nel 2019 a Belp (BE).

30.5.2022 - 10:09

Gli imputati devono rispondere di rissa e due di loro di tentato omicidio, eventualmente di lesioni gravi. Il processo dovrebbe durare un mese.

Già prima dell'inizio dell'udienza è stato dispiegato un importante dispositivo di sicurezza in particolare con cani per evitare qualsiasi tipo di incidente e tenere sotto controllo numerosi motociclisti vestiti di nero, la maggior parte dei quali con l'emblema degli Hells Angels, che si trovavano davanti all'edificio per sostenere gli imputati.

Le 22 persone a processo avrebbero preso parte a una guerra tra bande nel maggio 2019 a Belp. Durante lo scontro avvenuto tra membri dei Bandidos e degli Hells Angels e i loro alleati Broncos vi furono diversi feriti, tre dei quali gravi. La polizia aveva sequestrato diverse armi, in particolare pistole.

La vicenda

Secondo il Ministero pubblico del cantone di Berna, la violenta rissa tra i motociclisti è scoppiata perché il gruppo dei Bandidos, fino ad allora non rappresentato ufficialmente in Svizzera, voleva aprire un club a Belp, il primo in Svizzera. Il progetto non è piaciuto agli altri due club di motociclisti – gli Hells Angels e i Broncos – per i quali la prevista apertura del locale rappresentava una provocazione.

Gli Hells Angels e i Broncos hanno quindi deciso di effettuare un «tentativo di intimidazione senza preavviso» quando i Bandidos erano riuniti nel villaggio alla periferia di Berna per una festa di compleanno un sabato sera del maggio del 2019. Tuttavia i Bandidos sono venuti a conoscenza dei piani delle bande rivali e si sono armati.

Secondo l'accusa, tutti i protagonisti erano consapevoli che la situazione sarebbe degenerata e sfociata in atti di violenza. Il Ministero pubblico ritiene che le bande rivali avessero desiderato questo scontro anche per marcare il loro territorio.

La polizia cantonale bernese, durante l'intervento per ristabilire l'ordine, ha sequestrato un vero e proprio arsenale: un fucile d'assalto, un fucile ad aria compressa, una mezza dozzina di pistole, più di una ventina di coltelli, dei machete e pugnali, taser, spray al peperoncino, tirapugni e mazze da baseball.

Il Tribunale regionale di Berna-Mittelland emetterà il suo verdetto il 30 giugno.

ev, ats