Verdetto controverso Roma: bidello palpeggia 17enne per 10 secondi, per il tribunale troppo pochi, non è reato

pab

13.7.2023

Gli italiani stanno reagendo con l'hashtag «10 Secondi».
Gli italiani stanno reagendo con l'hashtag «10 Secondi».
Screenshot Instagram

Nonostante il custode abbia palpeggiato il sedere di una ragazza di 17 anni per 5-10 secondi, un tribunale romano lo ha assolto. Dopo il verdetto s'è scatenata l'indignazione su internet.

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Hai fretta? blue News riassume per te:

  • Un custode di una scuola romana ha toccato il sedere di una studentessa 17enne per circa 5-10 secondi, ma non è stato punito per questo.
  • Il custode ammette il palpeggiamento ma nega di averle messo le mani nei pantaloni e toccato le mutande.
  • Il tribunale sostiene che l'azione è stata maldestra, ma che non era motivata dal desiderio.
  • Il verdetto ha provocato vive reazioni sui social media con l'hashtag #10secondi.

Nell'aprile del 2022, un custode di 66 anni dell’istituto Cine Tv Roberto Rosellini di Roma, ha afferrato per circa 10 secondi le natiche di una studentessa di 17 anni. Un tribunale della capitale lo ha assolto dall'accusa di molestie sessuali.

A descrivere la storia è «Il Corriere della Sera», nelle sue pagine romane. Le versioni della vittima e dell'uomo non combaciano del tutto.

La versione della ragazza

L'adolescente ha raccontato che mentre saliva le scale con un'amica per raggiungere la classe di essersi accorta che i pantaloni le stavano calando e di aver, nello stesso istante sentito  le mani di qualcuno entrargli nei pantaloni, sotto gli slip. Le mani, stando alla ragazza, prima le hanno toccato i glutei, poi le hanno addirittura afferrato le mutandine, e infine si è sentita sollevare di due centimetri. La ragazza girandosi ha visto che chi le aveva messo le mani addosso era il bidello. 

Si è allontanata senza proferir parola. Il 66enne l'ha seguita, una volta raggiunta le ha detto: «Amo’, lo sai che scherzavo». La versione della 17enne è stata confermata dall'amica.

La versione del custode

Il custode ha ammesso di aver afferrato le natiche dell'adolescente e di averla alzata, ma ha detto d'averlo fatto per scherzo, per «una manciata di secondi». Ha negato di averle afferrato i pantaloni.

Il tribunale ha ritenuto più verosimile la versione dell'adolescente.

Tuttavia non ha condannato il 66enne. Questo perché per i giudici del tribunale l’azione è «dura una manciata di secondi, senza alcun indugio nel toccamento». Una manovra «maldestra ma priva di concupiscenza», tanto che «appare convincente la tesi difensiva dell’atto scherzoso»

Di conseguenza l'atto durato solo tra i cinque e i dieci secondi non costituisce un reato. Non c'era l'intenzione di commettere un reato. 

Si scatena un putiferio sui social

Il Corriere della Sera va a spiegare il significato di quanto detto dai giudici. Secondo il giornale la formula usata dal tribunale: «perché il fatto non costituisce reato» significa che il toccamento, «durato tra i 5 e i 10 secondi» come denunciato dalla studentessa, è avvenuto, ma senza l’elemento soggettivo, ossia l’intenzione da parte del custode di molestare la giovane.

Il verdetto ha suscitato un grande clamore in Italia. Molti hanno sfogato la loro frustrazione sui social media con l'hashtag #10secondi.