Incontro virtuale Protezione del clima al centro dei colloqui tra Sommaruga e Kerry

bp, ats

5.8.2021 - 18:36

La consigliera federale Simonetta Sommaruga ha tenuto un colloquio bilaterale con John Kerry.
La consigliera federale Simonetta Sommaruga ha tenuto un colloquio bilaterale con John Kerry.
Keystone

La consigliera federale Simonetta Sommaruga ha tenuto un colloquio bilaterale con John Kerry, nominato inviato speciale per il clima dal presidente americano Joe Biden. L'incontro virtuale era incentrato sulla protezione globale del clima.

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L'inviato speciale degli USA e la ministra elvetica dell'ambiente hanno sottolineato l'importanza di un'efficace protezione del clima e del combattere l'avanzare del riscaldamento globale. E per tale obiettivo è capitale che ci siano sforzi congiunti di tutti gli Stati, in ogni parte del pianeta, riferisce un comunicato odierno del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC).

John Kerry ha sottolineato che in particolare gli Stati del G20 dovrebbero dare il buon esempio, fissando ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni. Kerry ha inoltre rivendicato un rapido abbandono dell'energia prodotta col carbone e lo stop ai finanziamenti di questo tipo di energia dannoso per il clima.

Nel quadro delle istituzioni internazionali anche la Svizzera si adopera affinché non venga più finanziata la costruzione di nuove centrali a carbone.

«Servono regole severe per la riduzione di emissioni di CO2»

In vista della COP26, che si terrà a Glasgow tra meno di tre mesi, l'inviato speciale degli USA e la consigliera federale Sommaruga sono concordi nell'affermare che servono regole severe per la computabilità della riduzione di emissioni di CO2 realizzata all'estero.

Ad esempio, le emissioni di gas serra che un Paese riduce attraverso progetti realizzati in un altro non devono poter essere accreditati a entrambi i Paesi; bisogna inoltre anche evitare di inquinare l'ambiente.

Kerry e Sommaruga concordano poi sul fatto che occorra aumentare massicciamente il sostegno finanziario a misure di protezione del clima nei Paesi in via di sviluppo, ampliando però nel contempo il numero di Stati partecipanti: anche quelli emergenti più benestanti devono contribuire agli sforzi compiuti dagli Stati più poveri.