Surriscaldamento globale Sull'Everest persi oltre 2 metri di ghiaccio l'anno

SDA

3.2.2022 - 15:29

Anche il tetto del mondo si sta sciogliendo a velocità record a causa del riscaldamento globale (foto d'archivio)
Anche il tetto del mondo si sta sciogliendo a velocità record a causa del riscaldamento globale (foto d'archivio)
Keystone

Ben 55 metri di ghiaccio persi in 25 anni, al ritmo di oltre 2 metri l'anno: anche il tetto del mondo si sta sciogliendo a velocità record a causa del riscaldamento globale.

A dirlo sono i dati della spedizione 2019 National Geographic and Rolex Perpetual Planet Everest.

I risultati, pubblicati sulla rivista Climate and Atmospheric Science, sono il frutto di una spedizione entrata nel Guinness dei primati per aver installato le due stazioni meteorologiche più alte del mondo (a 8'430 metri e 7'945 metri) e per avere raccolto e analizzato la carota di ghiaccio prelevata nel punto più alto di sempre, a 8'020 metri.

«Una delle grandi risposte attese dalla nostra spedizione riguardava la conferma o meno se anche i più alti ghiacciai del pianeta subissero l'impatto dei cambiamenti climatici dovuti all'uomo. La risposta è un netto si – ha detto il glaciologo Paul Mayewski, dell'università del Maine – e questo è stato ancor più vero a partire dagli anni '50».

I dati ottenuti dalla spedizione indicano infatti che in appena 25 anni alcuni dei ghiacciai della montagna più alta del mondo hanno perso ben 55 metri di spessore, con un ritmo di scioglimento 80 volte più rapido rispetto a quello con cui quello stesso ghiaccio si era formato.

A far registrare un vero e proprio tracollo è soprattutto la perdita del manto nevoso che normalmente copre i ghiacciai, una sorta di coperta isolante che protegge il ghiaccio accumulato in secoli. Scomparsa la neve, i ghiacciai si trovano esposti direttamente ai raggi solari e si ritiene che questo acceleri 20 volte il tasso di scioglimento.

Lo scioglimento dei ghiacci riduce sostanzialmente le riserve di acqua potabile e per l'irrigazione, che oggi sono direttamente utilizzate da circa un miliardo di persone; aumenta sensibilmente i rischi di grandi crolli e frane del territorio.