Mondo vivente C'è più biodiversità nel suolo  che nelle barriere coralline

ns, ats

8.8.2023 - 10:34

Un tipico abitante del suolo: il collembolo Dicyrtomina minuta, un insetto primitivo, su uova di lumaca.
Un tipico abitante del suolo: il collembolo Dicyrtomina minuta, un insetto primitivo, su uova di lumaca.
Keystone

Il suolo è l'habitat più ricco di specie sulla terra, ben più delle barriere coralline o delle chiome delle piante delle foreste pluviali, considerate gli hotspot della biodiversità.

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Lo dice uno studio pubblicato nella rinomata rivista scientifica PNAS da collaboratori dell'Istituto federale di ricerca sulla foresta, la neve e il paesaggio (WSL).

Per effettuare una stima della biodiversità globale del suolo, un'operazione mai realizzata finora stando a una nota odierna, ricercatori del WSL, dell'università di Zurigo e del centro di competenza della Confederazione per la ricerca agronomica Agroscope hanno analizzato la letteratura specializzata esistente o hanno rivalutato i dati sulle specie di questo ambiente.

L'analisi indica che due terzi di tutte le specie conosciute vivono nel suolo. Questa stima è oltre il doppio rispetto alle precedenti valutazione della biodiversità in questo habitat, per cui la quota era di circa il 25%.

I suoli sono sotto forte pressione

IL WSL fa comunque notare che il dato è lacunoso, perché le stime relative a organismi microscopici come i batteri e altri unicellulari nonché ai virus sono pessime, in particolare nei paesi del sud del mondo, indica il primo autore della ricerca, Mark Anthony del WSL, citato nel comunicato.

Lo studioso sottolinea peraltro il loro ruolo fondamentale nel riciclo dei nutrienti, nello stoccaggio del carbonio nonché come patogeni per vari organismi e partner degli alberi.

Il gruppo con la più alta percentuale di specie nel suolo è quello dei funghi (90%) seguito dalle piante (si pensi alle radici, 86%). A titolo di paragone «solo» il 20% dei molluschi (lumache) è legato al suolo.

I ricercatori ricordano che i suoli sono sottoposti a enormi pressioni, a causa in particolare dell'intensificazione dell'agricoltura, dei cambiamenti climatici e delle specie invasive.

Allo stesso tempo, «la loro importanza per l'alimentazione umana è incalcolabile», si legge nella nota.

Lo studio vuole essere un contributo per fornire basi scientifiche in vista di decisioni per proteggere i suoli e i loro abitanti.