Giustizia Svitto, 9 anni a un padre incestuoso che accoltellò la figlia

rl, ats

19.1.2022 - 08:45

Il Tribunale penale di Svitto ha condannato a 9 anni di reclusione un tedesco che nel 2020 tentò di uccidere a coltellate la figlia, con la quale ha avuto relazioni sessuali. La pena, abbinata all'espulsione dalla Svizzera per 15 anni, gli è stata inflitta per i reati di tentato omicidio intenzionale e incesto.

Il Tribunale di Svitto in un'immagine d'archivio.
Il Tribunale di Svitto in un'immagine d'archivio.
KEYSTONE

19.1.2022 - 08:45

Al processo di giovedì scorso, l'accusa aveva chiesto 13 anni per tentato assassinio e incesto. La difesa aveva chiesto 5 anni per tentato omicidio passionale. La sentenza non è ancora definitiva.

Il fatto di sangue è successo nella notte tra il 17 e il 18 agosto del 2020 nella casa che i due – allora rispettivamente di 54 e 28 anni – condividevano a Sattel (SZ), villaggio di duemila abitanti, situato poco a nord del capoluogo Svitto.

Il genitore ha colpito alla schiena con un coltello la figlia che era stesa a letto. Ne è seguita una colluttazione durante la quale e l'uomo la pugnalò altre due volte, ai polmoni e al ventre, riducendola in condizioni disperate.

Secondo il pubblico ministero l'uomo ha voluto uccidere sua figlia, con la quale viveva e con la quale nel 2014 ha generato un bambino disabile, spinto dalla gelosia e dall'odio, perché la donna desiderava una relazione aperta e voleva avviare un'attività che offriva servizi sessuali a uomini benestanti.

La difesa ha definito la figlia una manipolatrice, che ha deliberatamente incitato la gelosia del padre, che aveva una forte dipendenza verso di lei. L'uomo era in grado di controllare le sue azioni solo in misura limitata. Ha agito in preda a uno stato di alterazione mentale e quindi si è trattato di tentato omicidio passionale.

La corte ha descritto la classificazione giuridica del reato come difficile, al limite tra le richieste delle parti. La valutazione complessiva del fatto ha infine privilegiato il tentato omicidio intenzionale: non si poteva ipotizzare né una particolare mancanza di scrupoli né un impeto violento scusabile. Per la sentenza, Il tribunale ha anche tenuto conto di una leggera scemata imputabilità dell'accusato.

rl, ats