Svitto Incidente mortale sulla seggiovia di Stoos, ex responsabile condannato

we, ats

28.11.2022 - 18:28

Dieci mesi di detenzione con la condizionale: è la pena inflitta oggi dal tribunale distrettuale di Svitto all'ex responsabile della seggiovia di Stoos (SZ), riconosciuto colpevole di omicidio colposo, lesioni colpose gravi e semplici in seguito all'incidente verificatosi alla seggiovia del Fronalpstock nel febbraio del 2020, in cui morì una persona. 

La scena dell'incidente il 7 febbraio 2020.
La scena dell'incidente il 7 febbraio 2020.
KEYSTONE/Urs Flueeler)

Keystone-SDA, we, ats

Altri due dipendenti anch'essi accusati di omicidio colposo sono invece stati assolti.

L'incidente si è verificato il 6 febbraio 2020 intorno alle 22.00 nella parte superiore della seggiovia Mettlen-Fronalpstock, quando dieci ospiti di una festa organizzata da una impresa privata stavano tornando a valle con la seggiovia con una corsa speciale.

Il sinistro è stato provocato da un cavo usato da un gatto delle nevi per evitare di scivolare durante la preparazione delle piste e contro il quale è finita una seggiola a quattro posti. I quattro occupanti – una donna e tre uomini di età tra i 33 e i 40 anni – sono caduti da una decina di metri, riportando gravi ferite: uno di loro è poi deceduto in ospedale una settimana più tardi.

Le altre sei persone, illese, si trovavano sulla seggiola precedente e su quella successiva a quella caduta.

Mancanza di pianificazione e coordinamento generale

Secondo il Servizio d'inchiesta svizzero sulla sicurezza (SISI), che ha presentato un rapporto nel giugno 2021, vi è stata una mancanza di pianificazione e di coordinamento generale per questo trasporto notturno.

Nel rapporto finale, il SISI ha sottolineato che per la corsa notturna della seggiovia non era stata presentata alcuna domanda di approvazione presso il servizio delle piste e di salvataggio prima di mettere in funzione l'impianto.

La mancanza di conoscenza del concetto di funzionamento della seggiovia da parte della direzione tecnica è stata considerata un fattore di rischio dagli investigatori. Inoltre, i regolamenti operativi non erano stati aggiornati al momento della pubblicazione dei nuovi requisiti ufficiali.