14 morti Tragedia del sommergibile russo, quanto è successo resta «top secret»

ATS

3.7.2019 - 20:18

Quattordici marinai russi sono morti nell'incidente sul sottomarino (foto simbolica d'archivio).
Quattordici marinai russi sono morti nell'incidente sul sottomarino (foto simbolica d'archivio).
Source: KEYSTONE/AP/STR

All'indomani dell'annuncio dell'incidente sul sottomarino «ad alta profondità» costato la vita a 14 marinai russi, il Cremlino ha fatto sapere che alcuni dettagli della tragedia «sono coperti dal segreto di Stato» e non saranno resi pubblici, «né ora, né mai».

Molte indiscrezioni però si rincorrono su che cosa sia accaduto realmente a bordo del vascello, dove e perché. Ecco alcune delle cose che si sa per certo e altre invece frutto di 'soffiate confidenziali'.

«Un veicolo scientifico ad alta profondità»

Mosca non ha voluto confermare o smentire che il sommergibile coinvolto fosse a propulsione atomica, così come indicato da certi media russi. Il ministro della Difesa, Serghei Shoigu, da Severomorsk, base della flotta nordica russa, ha rivelato che a bordo vi era anche «un esperto civile», sfollato per primo dagli «eroici» membri dell'equipaggio, che avrebbero chiuso un compartimento, mettendo così in sicurezza la nave, e combattuto le fiamme sino alla morte.

Ufficialmente il sottomarino è stato definito «un veicolo scientifico ad alta profondità», inviato per una missione di «rilevamento dei fondali marini nelle acque territoriali russe», probabilmente nel nord del paese, nella zona artica.

Diversi media autorevoli, come Vedomosti e RBK, hanno ipotizzato – sulla base di informazioni confidenziali – che si tratti dell'АС-12, nome in codice Losharik, definito dagli esperti del Pentagono come un «vascello di sabotaggio», capace di raggiungere alte profondità e interferire con i cavi di telecomunicazione sottomarina.

Si sa che è a propulsione atomica

Le informazioni sul Losharik sono ovviamente scarse – si sa che è a propulsione atomica – ma si stima che possa accomodare 20-25 persone di equipaggio, tutte di altissimo profilo. Il presidente Vladimir Putin, definendo la tragedia «una grande perdita» per la Marina, ha rivelato che tra i caduti vi erano «due Eroi della Russia» – la più alta onorificenza del Paese – e sette ufficiali col grado di «capitano di 1a classe».

L'incidente è sicuramente avvenuto il 1° luglio, ma il Paese lo ha saputo solo il giorno dopo, «al momento giusto». La marina norvegese ha condotto delle analisi e ha fatto sapere di non aver rilevato «livelli di radiazioni» anomale nell'area.

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