Capodanno di panico Uno tsunami minaccia il Giappone dopo un forte terremoto

SDA

1.1.2024 - 19:32

Capodanno di panico in Giappone dove la terra è tornata a tremare per oltre un minuto, scossa da un terremoto di magnitudo 7.6. 

Un lungo minuto di terrore, cui sono seguite altre scosse potenti, che ha fatto scattare un'altra allerta, quella di un potente tsunami che avrebbe potuto provocare onde di oltre 5 metri, riportando alla memoria l'incubo del marzo di 13 anni fa e quello del devastante maremoto che il 26 dicembre del 2004 travolse l'Oceano Indiano.

Erano le 16:10 locali quando la terra ha iniziato a scuotere violentemente la costa centro-occidentale del Paese, che è abituato a convivere da sempre con centinaia di scosse di terremoto l'anno.

Ma questa volta è stato diverso e non a caso subito nella popolazione si è diffuso il panico, mentre le autorità emettevano l'allerta maremoto, facendo scattare immediatamente i piani di evacuazione.

Il primo ministro Fumio Kishida ha subito esortato le persone nelle zone di pericolo, oltre 50 mila persone, a «spostarsi il prima possibile» su un terreno più elevato, mentre l'emittente televisiva Nhk faceva appelli alla gente a fuggire dalle zone costiere sottolineando che «i beni e le vostre case sono preziosi, ma le vostre vite lo sono di più. Correte verso le più vicine alture».

Appelli ad evacuare diffusi negli stessi minuti anche nella regione russa di Vladivostok, nonché in Corea del Sud e del Nord.

Le onde sono arrivate, ma in modo più contenuto

Nel giro di alcune ore le onde sono arrivate ma fortunatamente in modo più contenuto sulle coste del Giappone, alte 1,2 metri colpendo il porto di Wajima, sulla penisola di Noto. Penisola che di fatto è stata isolata dal sisma.

Le principali vie di comunicazione sono saltate, a cominciare da ben cinque diverse autostrade, che sono state devastate per centinaia di metri in diversi tratti. Anche i treni, soprattutto quelli ad alta velocità, sono stati sospesi, così come un gran numero di voli, mentre la copertura della telefonia mobile funzionava a singhiozzo.

Le aree colpite sono state le prefetture di Toyama, Ishikawa e Niigata sul lato del Mar del Giappone dell'isola principale del Paese, Honshu. In questo quadro, è ancora troppo presto per fare un bilancio delle vittime o dei danni.

Alcune fonti parlano di almeno sei persone uccise nel crollo delle loro abitazioni, ma in molti affermano che si tratta di un numero che con ogni probabilità è destinato a salire.

Per quanto riguarda i danni, per il momento, oltre ai soccorsi sono stati inviati una ventina di aerei militari per fare una prima rilevazione, ma alcune immagini tv hanno mostrato già una serie di incendi in una fila di abitazioni e in altri centri e numerose scene di crolli e distruzione, mentre circa 33'500 case sono rimaste senza corrente elettrica.

Il ricordo del disastro di Fukushima è ancora vivo

La paura si è poi diffusa ancora di più quando si è appreso che il terremoto ha provocato un incendio in un trasformatore della centrale nucleare di Shika, nella prefettura di Ishikawa. Le fiamme sono però state rapidamente estinte e non hanno causato alcuna anomalia al funzionamento dell'impianto, si è affrettato ad affermare in una conferenza stampa il portavoce del governo, Yoshimasa Hayashi.

Certo è che in tutto il Paese, e anche nel resto del mondo, è ancora vivo il ricordo del terribile sisma di magnitudo 9.1 del marzo 2011 e del successivo tsunami che in Giappone ha causato circa 18'500 morti e ha innescato lo tsunami che ha mandato in fusione tre reattori della centrale nucleare di Fukushima, provocando il più grave incidente nucleare dai tempi di Chernobyl.

Dopo la scossa di magnitudo 7.6 ad una profondità di 10 km – che peraltro è stata avvertita anche a Tokyo a circa 500 km di distanza – è stata registrata anche una seconda pesante scossa, di magnitudo 6,2, mentre nell'arco di appena 90 minuti, la zona è stata colpita da una raffica di 21 scosse di magnitudo 4 o superiore, secondo quanto ha reso noto l'Agenzia meteorologica del Paese.

Tuttavia, almeno la minaccia dello tsunami è «in gran parte passata», ha affermato poche ore dopo il Pacific Tsunami Warning Center con sede alle Hawaii.