Innovazione Aspetti un pacco? In futuro potrebbe essere un robot a consegnartelo

phi

11.6.2019

Per risparmiare, i trasportatori cercheranno in futuro di sbarazzarsi di una voce tra i loro costi: il fattore umano. Mettendo insieme vetture a guida autonoma e robot come «Digit», potrebbero presto riuscire nel loro intento.

È una questione di denaro, di molto denaro. Il gruppo Ford stima a 334 miliardi di franchi il potenziale dei servizi di consegna a domicilio basati su veicoli senza conducente e robot. E gli statunitensi vogliono conquistare una fetta di questa grossa torta: il robot autonomo specializzato in consegne «Digit» dovrebbe essere il primo a muoversi in tale direzione.

Benché il sistema, presentato di recente, sia ancora in qualche modo balbuziente, «Digit» dovrebbe avviare le fasi di test all'inizio dell'anno prossimo. Per riuscirci, Ford si è associata con un'azienda del settore della logistica, la Agility: il trasportatore kuwaitiano punta a rimanere al passo con le trasformazioni legate alle vetture a guida autonoma e ai robot.

La ricarica assicurata da un'automobile

La presentazione di «Digit» ha mostrato l'obiettivo di tale strategia: teoricamente, il sistema punta a rimpiazzare il traposto di pacchi effettuato dai postini. Il robot, infatti, è in grado di entrare ed uscire da un veicolo a guida autonoma e di trasportare colli fino a 18 chilogrammi di peso. Quindi li porta fino al cliente. E le scale non rappresentano un problema per la sua esile struttura metallica. «Digit», alla fine, risale sul mezzo di trasporto e completa così il suo tour. Il veicolo a guida autonoma gioca un ruolo fondamentale, poiché consente di ricaricare il robot quando questo si trova a bordo.

Durante il tragitto, inoltre, gli invia anche dei dati relativi alla situazione che esso dovrà affrontare, grazie all'aiuto di alcuni sensori. Il robot in sé, dunque, non ha bisogno di moltissima tecnologia integrata e può rimanere così molto leggero. «La vettura potrebbe anche chiedere l'aiuto di altri sistemi per permettere a "Digit" di navigare», gongola il vice-presidente della Ford, Ken Washington, intervistato da «The Robot Report». «Il peso esiguo del robot aiuta anche ad assicurarne una lunga durata in servizio, il che è essenziale per un sistema di consegne autonome che dovrebbe funzionare per quasi tutta la giornata».

Società di taxi e di consegne di proprietà di Ford entro i prossimi due anni

Agility e Ford hanno evocato per la prima volta una cooperazione nel febbraio del 2018. Da sei mesi, essa è diventata realtà. «Si tratta di una scelta strategica cruciale per Ford», ha commentato il numero uno di Agility, Damion Schelton. «E per noi, determinare in modo chiaro quali siano gli utilizzi dei nostri robot è estremamente importante». Finora, però, le capacità di «Digit» sono state sfruttate unicamente per girare delle pubblicità: l'amministratore delegato di Agility è tuttavia particolarmente contento del fatto che l'apparecchio non sia caduto neppure una volta nel corso delle dodici ore passate sul set.

Un primo aggiornamento del robot, necessario per renderlo realmente autonomo, dovrebbe essere effettuato a metà di quest'anno. «I sensori sono funzionanti ma non sono utilizzati per la pianificazione (dei percorsi di "Digit", ndr)». La nuova versione dovrebbe così potersi spostare da sola. Per il lancio della fase di test, prevista per il prossimo anno, 100 veicoli dovrebbero essere dotati di tale sistema. Poi, nel 2021, Ford conta di poter entare nel mercato con delle società di taxi e di consegne di sua proprietà, come indicato dal portale tecnologico «Heise».

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