È successo a un rigattiereHa avuto per 60 anni un Picasso nel salotto di casa e non lo sapeva
sam
1.10.2024
Il quadro originale, realizzato tra la fine degli anni '40 e l'inizio degli anni '50, ha un valore di sei milioni di euro.
sam
01.10.2024, 10:53
01.10.2024, 14:41
Sara Matasci
Hai fretta? blue News riassume per te
Durante lo sgombero di una cantina in una villa di Capri, a inizio anni '60, un rigattiere trova una tela arrotolata, che riporta una firma: «Picasso».
Ma l'uomo non ci fa molto caso, così porta la tela a casa, dove la moglie la incornicia e la appende in salotto, dove rimane per decenni.
Nessuno ci fa più molto caso, finché il figlio maggiore della coppia nota una certa somiglianza tra l'immagine dipinta e i ritratti del maestro del cubismo che sta studiando durante le lezioni d'arte a scuola.
Tutto ciò porta a convincersi che il dipinto sia il «Buste de Femme Dora Maar'», ossia uno dei ritratti della fotografa e musa di Pablo Picasso, realizzato tra la fine degli anni '40 e l'inizio degli anni '50.
Entra in scena l'Arcadia Foundation, un ente svizzero senza scopo di lucro, che avvia una serie di indagini e conferma l'originalità dell'opera.
Durante lo sgombero di una cantina in una villa di Capri, a inizio anni '60, un rigattiere trova una tela arrotolata, sulla quale è raffigurato il volto asimmetrico e scomposto di una donna. Sul dipinto, in auto a sinistra, c'è una firma: «Picasso».
Ma l'uomo non ci fa molto caso. Così porta la tela a casa, dove la moglie la incornicia e la appende in salotto, dove rimane per decenni.
Nessuno ci fa più molto caso, finché il figlio maggiore della coppia nota una certa somiglianza tra l'immagine dipinta e i ritratti del maestro del cubismo che sta studiando durante le lezioni d'arte a scuola.
Tutta la famiglia inizia dunque a domandarsi se quella non sia davvero un'opera originale. Si mette dunque all'opera per cercare di capirlo. Tra le altre cose, fanno fare delle analisi chimiche sui materiali, la mettono a confronto con altre opere e intraprendono anche delle ricerche storiche.
Tutto ciò porta a convincersi che il dipinto sia il «Buste de Femme Dora Maar'», ossia uno dei ritratti della fotografa e musa di Pablo Picasso, realizzato tra la fine degli anni '40 e l'inizio degli anni '50.
Interviene una Fondazione svizzera
La vicenda è riportata, tra gli altri, dal sito «Wired.it», secondo il quale a questo punto entra in scena l'Arcadia Foundation, che - stando a quello che si legge sul suo sito - è «un ente senza scopo di lucro che persegue l’interesse sociale attraverso un attento programma di investimenti e progetti sul proprio territorio di intervento: Confederazione Svizzera e Cantone Ticino».
Tra i membri del Consiglio di Fondazione c'è Luca Gentile Canal Marcante, appassionato d'arte e cacciatore di tesori nascosti, che decide di coinvolgere l'ingegnere fiorentino Maurizio Seracini, esperto in analisi scientifiche di opere d'arte, insieme a un team di altri specialisti.
Quello che scoprono è sorprendente: il dipinto è autentico! La dimostrazione arriva dalla grafologa forense Cinzia Altieri, la quale stabilisce che la firma «Picasso» è autografa e appartiene alla mano del grande maestro.
Un'opera dal valore di 6 milioni di euro
«La sottoscrizione dicente Picasso sul fronte del dipinto originale 'Buste de Femme', ritratto di Dora Maar, è autografa e riconducibile alla mano del maestro, mentre non ve ne è alcuna evidenza che ne dimostri la natura apocrifa»: così si legge nella perizia consegnata a Mercante.
Attualmente l'opera, riconosciuta come originale e quindi al momento custodita in un caveau di Milano, ha un valore di circa 6 milioni di euro. Ma se sarà riconosciuta ufficialmente dalla Fondazione Picasso, il suo valore potrebbe salire fino a 10-12 milioni.