Berna Una mostra al Kunstmuseum rivisita la collezione Gurlitt

hn, ats

14.9.2022 - 11:39

Il Kunstmuseum di Berna nella sua nuova esposizione fa il punto sul controverso lascito di Cornelius Gurlitt. (immagine d'archivio)
Il Kunstmuseum di Berna nella sua nuova esposizione fa il punto sul controverso lascito di Cornelius Gurlitt. (immagine d'archivio)
Keystone

Il Kunstmuseum di Berna fa il punto su uno dei progetti più ambiziosi della sua storia: la controversa collezione di Cornelius Gurlitt. Lo fa con un'esposizione, al cui centro vi è la rivalutazione di questo delicato patrimonio.

Keystone-SDA, hn, ats

Per la prima volta viene offerta una visione completa delle molteplici dimensioni della ricerca sul controverso lascito che il Kunstmuseum di Berna ha accettato quasi otto anni fa.

I reperti appaiono con le tracce della loro storia. Queste documentano il furto e il commercio di opere d'arte durante il periodo nazista, ma hanno anche ripercussioni sulle loro qualità estetiche come oggetti di collezionismo, scrive il Kunstmuseum in una nota.

La mostra si propone di fornire risposte alla ricerca sulla provenienza, alle sfide legate alla gestione dei risultati della stessa e anche di mostrare come il Kunstmuseum di Berna soddisfi le sue responsabilità. La mostra «Gurlitt – Eine Bilanz» aprirà domani e durerà fino a metà gennaio 2023.

Scomoda eredità

Con l'accettazione del lascito Gurlitt nel 2014, l'istituzione bernese ha rilevato un insieme di circa 1'200 opere d'arte che il mercante d'arte tedesco Hildebrand Gurlitt aveva raccolto.

Gurlitt aveva svolto il ruolo di mercante d'arte durante il regime nazista: una figura poliedrica e affascinante. In seguito lasciò le opere in eredità al figlio Cornelius, che le tenne chiuse nei suoi appartamenti di Monaco e Salisburgo fino alla vecchiaia.

Le autorità si sono imbattute nei dipinti negli appartamenti di Gurlitt nel 2010 solo per caso, confiscandoli. Si sospetta che almeno alcune parti della collezione siano opere d'arte saccheggiate.

Poco prima della sua morte, avvenuta nel 2014, l'anziano Cornelius Gurlitt, a sorpresa, ha lasciato in eredità la collezione di opere al Kunstmuseum di Berna che, dopo un periodo di riflessione, ha accettato lo scomodo patrimonio con l'obbligo di rielaborarlo.

A questo scopo il museo ha istituito un apposito dipartimento di ricerca sulla provenienza. Ben presto è stato appurato che nella collezione c'erano solo pochi dipinti a olio che valevano milioni e probabilmente solo alcune opere potevano essere realmente identificate come arte saccheggiata.

Tuttavia, sono sorte numerose domande su come trattare le opere la cui provenienza non poteva essere chiaramente stabilita o che erano state estorte ai proprietari dai nazisti durante l'assedio.

Nove opere restituite

Il Kunstmuseum ha sviluppato delle regole su come gestire le domande che si presentano e sta perseguendo un approccio progressivo. Dopo diversi anni di ricerche, nove opere sono state identificate come arte saccheggiata e restituite ai loro proprietari originali o ai loro discendenti.

Tuttavia, molte opere presentavano delle lacune per quanto riguarda la tracciabilità della loro origine. In assenza di sospetti riguardo a ingiustizie, il Kunstmuseum è entrato in possesso delle opere. Mentre in caso di sospetto di illecito, il museo ha rinunciato a rivendicare la propria proprietà.

Gestione Collezione Bührle di Zurigo criticata

L'avvocato bernese ed esperto di provenienza Marcel Brülhart critica la gestione della Collezione Bührle al Kunsthaus di Zurigo. Quello che sta accadendo a Zurigo è «poco professionale», ha dichiarato Brülhart, responsabile del dossier Gurlitt per il Kunstmuseum di Berna, alle testate Tamedia.

Brühlart rimprovera in particolare il fatto che nessuno, né il museo, né la città, né il cantone, abbia avuto il coraggio di decidere sulle sorti della collezione. A suo avviso, non sarebbe dannoso per Zurigo come polo artistico se la Fondazione Bührle decidesse di restituire alcune opere.