Studio Unicef, un bambino su 5 nel mondo senza acqua

SDA

18.3.2021 - 11:06

Un bambino su 5 in tutto il mondo non ha abbastanza acqua per soddisfare le sue esigenze quotidiane, secondo l'UNICEF.
Un bambino su 5 in tutto il mondo non ha abbastanza acqua per soddisfare le sue esigenze quotidiane, secondo l'UNICEF.
Keystone

Oltre 1,42 miliardi di persone, tra cui 450 milioni di bambini, vivono in aree ad alta, o estremamente alta, vulnerabilità idrica. Questo significa che 1 bambino su 5 in tutto il mondo non ha abbastanza acqua per soddisfare le sue esigenze quotidiane.

Keystone-SDA

Lo rivela l'ultimo studio dell'Unicef nell'ambito dell'iniziativa 'Water Security for All'.

I dati mostrano che i bambini in più di 80 paesi vivono in aree con una vulnerabilità idrica elevata o estremamente elevata. L'Africa orientale e meridionale possiede la percentuale più alta di bambini che vivono in zone di questo tipo, con più della metà dei bambini – il 58% – che ha difficoltà ad accedere a una quantità sufficiente di acqua ogni giorno. È seguita dall'Africa occidentale e centrale (31%), dall'Asia meridionale (25%) e dal Medio Oriente (23%). L'Asia meridionale ospita il maggior numero di bambini che vivono in aree ad alta o estremamente alta vulnerabilità idrica – più di 155 milioni di bambini.

La crescente scarsità d'acqua incide sulla salute dei bambini. Ogni giorno, più di 700 bambini sotto i 5 anni muoiono di diarrea a causa di acqua e servizi igienici non sicuri e scarsa igiene. Quando i bambini si ammalano di diarrea, non sono in grado di assorbire i nutrienti di cui hanno bisogno per crescere. Nel tempo, questo può portare a un ritardo della crescita e può avere un impatto irreversibile sullo sviluppo fisico e mentale. Circa 144 milioni di bambini sotto i 5 anni in tutto il mondo soffrono di ritardo della crescita.

«La crisi mondiale dell'acqua non è semplicemente in arrivo, è qui, e il cambiamento climatico non farà che peggiorare la situazione», ha dichiarato la direttrice generale dell'UNICEF Henrietta Fore. «I bambini sono le vittime principali».