Statistiche Tenore di vita ma anche povertà elevate nel 2019

ns, ats

17.2.2022 - 10:53

Nonostante un alto tenore di vita, una persona su dodici in Svizzera è povera. L'immagine simbolica d'archivio mostra la distribuzione di cibo della Fondazione del pastore Sieber a Zurigo.
Nonostante un alto tenore di vita, una persona su dodici in Svizzera è povera. L'immagine simbolica d'archivio mostra la distribuzione di cibo della Fondazione del pastore Sieber a Zurigo.
Keystone

All'inizio del 2020, alla vigilia della pandemia di Covid-19, l'8,5% della popolazione svizzera, pari a 720'000 persone, era colpita da povertà. Simultaneamente, il tenore di vita generale dei confederati era tra i più alti d'Europa.

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È l'immagine contrastata offerta dall'"Indagine sui redditi e sulle condizioni di vita 2020» pubblicata oggi dall'Ufficio federale di statistica (UST).

Il tasso di povertà – propriamente l'UST fa riferimento alla povertà reddituale, che non tiene conto della situazione patrimoniale – è rimasto pressoché immutato su base annua (era dell'8,7% all'inizio del 2019).

Anche la povertà della popolazione occupata si è mantenuta stabile al 4,2%. Nonostante l'esercizio di un'attività lavorativa, circa 158'000 persone non hanno percepito un reddito superiore alla soglia di povertà.

Questa è calcolata sulla base delle direttive della Conferenza svizzera delle istituzioni dell'azione sociale (COSAS) e ammontava mediamente a 2279 franchi al mese per una persona che viveva sola e a 3963 franchi per due adulti con due bambini.

Alto tenore di vita

Lo studio dell'UST rivela anche una faccia della medaglia più luminosa in merito alle condizioni di esistenza. Nonostante l'alto livello dei prezzi, il tenore di vita della popolazione in Svizzera è superiore rispetto ai paesi vicini e alla maggior parte dei Paesi dell'Unione europea. Corretto per tener conto delle differenze del livello dei prezzi, il tenore di vita risulta superiore solo in Lussemburgo e Norvegia.

In Svizzera è elevata anche la soddisfazione per la propria vita. Nella prima metà del 2020, il 40,4% della popolazione dai 16 anni in su si è dichiarato molto soddisfatto in quel momento (contro il 39% nel 2014).