Vaccini CovidDopo Ema e FDA, anche l'OMS frena sulla terza dose
SDA
9.7.2021 - 20:55
Gli operatori sanitari, specie quelli a più a contatto con i pazienti come gli infermieri, tra i primi a essere vaccinati contro il Covid, temono che la copertura vaccinale si stia avvicinando alla scadenza e chiedono con forza la terza dose.
Keystone-SDA
09.07.2021, 20:55
09.07.2021, 21:25
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Ma gli enti regolatori e gli scienziati frenano: è troppo presto per dire con certezza che gli anticorpi sviluppati con la malattia o in seguito alla somministrazione dell'immunizzante e la memoria immunitaria a livello cellulare scompaiano dopo solo un anno.
Le autorità sanitarie statunitensi, i Centers for Disease Control and Prevention e la Food and Drug Administration, hanno risposto ufficialmente ai dubbi: gli americani che hanno già ricevuto due dosi non devono sottoporsi a una terza somministrazione, nonostante il diffondersi delle nuove varianti.
Stessa posizione dell'Agenzia europea del farmaco (Ema) secondo la quale al momento «è troppo presto per confermare se e quando sarà necessaria una dose di richiamo per i vaccini Covid-19, perché non ci sono ancora abbastanza dati dalle campagne di immunizzazione e dagli studi in corso per capire quanto durerà la protezione dai vaccini».
E anche dall'Oms arriva una precisazione sullo stesso tenore: «Non sappiamo se saranno necessari vaccini di richiamo per mantenere la protezione contro Covid-19 fino a quando non verranno raccolti ulteriori dati». In ogni caso, le aziende farmaceutiche sono andate avanti con la sperimentazione clinica.
Pfizer e BioNtech hanno annunciato che nelle prossime settimane chiederanno alle autorità regolatorie di Usa e Ue l'autorizzazione per la terza dose. Insomma, se dovesse rendersi necessaria, sarà a disposizione dei Paesi che l'autorizzeranno.