YVERDON-LES-BAINS
Un macchinista è da oggi processato a Yverdon-les-Bains (VD) con l'accusa di aver causato lo scontro fra treni avvenuto il 29 luglio 2013 sulla linea a un solo binario Payerne-Losanna, nel quale morì il collega dell'altro convoglio e rimasero ferite 26 persone.
Il 58enne macchinista vedese, che non aveva rispettato un segnale rosso di stop, deve rispondere di omicidio colposo e lesioni personali colpose. Il processo avrebbe dovuto tenersi già a fine maggio, ma l'imputato non si era presentato in aula per asseriti problemi psichici.
Il 29 luglio 2013, un treno regionale che circolava da Payerne in direzione di Losanna si era scontrato con un RegioExpress proveniente dalla direzione opposta 332 metri dopo la stazione di Granges-Marnand (VD), dove i due treni avrebbero dovuto incrociarsi. Nell'incidente aveva perso la vita il 24enne macchinista francese del secondo convoglio, mentre 26 dei 45 passeggeri erano rimasti feriti, sei dei quali in modo grave.
Nel rapporto pubblicato il primo luglio 2014 il Servizio d'inchiesta svizzero sugli infortuni (SISI) ha rilevato che il macchinista del treno regionale era ripartito dalla stazione senza rispettare il segnale di stop. L'assenza di equipaggiamenti di sicurezza moderni (ZUB) aveva contribuito all'incidente presso una stazione nella quale il doppio controllo della partenza dei treni non era più praticato.
Sulla base di questo rapporto i famigliari del macchinista rimasto ucciso hanno presentato una denuncia per omicidio colposo anche contro le FFS. Nel novembre 2016 il Ministero pubblico vodese ha però scagionato da qualsiasi responsabilità penale le Ferrovie federali o suoi dipendenti, incriminando soltanto il macchinista distratto.
Dopo l'incidente la stazione di Granges-Marnand è stato in un primo momento reintrodotto il principio del doppio controllo. Dall'aprile 2016 è in funzione anche il sistema ZUB.
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