Faceva il custodeViveva con quasi nulla, ma ha lasciato diversi milioni alla sua città natale
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4.12.2023
Geoffrey Holt viveva in una casa mobile, non aveva quasi nessun arredo, nessun computer, nessuna macchina. Ma quando è morto, all'età di 82 anni, la sua città natale ha avuto una piacevole sorpresa.
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04.12.2023, 20:18
04.12.2023, 20:32
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Un uomo negli Stati Uniti ha lasciato in eredità 3,8 milioni di dollari alla sua città natale.
La cosa sorprendente è che nessuno sapeva della sua fortuna.
L'anziano lavorava come custode in un parco di case mobili e viveva lui stesso in una di esse, e non possedeva quasi nulla.
Geoffrey Holt conduceva una vita semplice e faceva il custode in un parco di case mobili nello Stato americano del New Hampshire. Nella città di Hinsdale, la gente lo vedeva girare vestito non di certo alla moda mentre guidava verso il supermercato su un trattorino, che parcheggiava sulla strada principale, e magari si metteva a leggere il giornale o a guardare le auto che passavano.
Faceva lavori saltuari, lasciando raramente la città. Anche se aveva dato lezioni di guida, non guidava più un'auto propria: aveva infatti deciso di comprare prima una bicicletta e poi, appunto, il trattorino.
La sua casa mobile era praticamente non arredata e non aveva né una TV né un computer. «Sembrava avere tutto quello che voleva, che non era molto», spiega Edwin Smith, il migliore amico ed ex datore di lavoro di Holt.
Ma quando Holt è morto a giugno, all'età di 82 anni, ha lasciato una fortuna alla piccola città di Hinsdale, che ha una popolazione di 4.200 abitanti: ben 3,8 milioni di dollari (3,36 milioni di franchi), destinati alla comunità nei settori dell'istruzione, della salute, del tempo libero e della cultura, secondo il suo testamento.
Un nuovo orologio per il Municipio o una macchina per contare i voti?
«Credo che nessuno avesse idea che possedesse così tanto», dice dal canto suo Steve Diorio, presidente del Consiglio comunale. «So che non aveva molti famigliari, ma lasciare i suoi soldi alla città in cui viveva è stato davvero un grande regalo».
Da quando le autorità del comune sono state informate, a settembre, non c'è ancora stato un incontro ufficiale. Alcuni residenti hanno suggerito di utilizzare l'inaspettato guadagno per sostituire l'orologio del Municipio, ristrutturare alcuni edifici e forse anche acquistare una nuova macchina per il conteggio dei voti. Questo in onore di Holt, per il quale votare è sempre stato molto importante. È stato suggerito anche un corso di scuola guida online.
L'amico di Holt, Smith, ex membro del Consiglio comunale del New Hampshire, è il suo esecutore testamentario. Aveva saputo della fortuna di Holt negli anni precedenti. L'uomo aveva lavorato come direttore di produzione in un mulino che era stato chiuso. Secondo Smith, ha investito i suoi soldi e si è immerso nelle riviste finanziarie.
La sorella: «Mi dispiace che non si sia curato»
Il defunto aveva confidato a Smith anche che i suoi investimenti stavano andando meglio di quanto si fosse mai aspettato e che non sapeva cosa fare con i soldi. Smith gli aveva suggerito di pensare anche alla comunità. «Ma sono rimasto piuttosto sorpreso quando ho scoperto che tutto sarebbe andato alla città», dice.
La sorella di Holt, Alison, ha 81 anni e vive in California. Anche lei sapeva che Holt aveva investito i suoi soldi e spiega che per suo padre, professore di letteratura inglese e internazionale, era sempre stato importante non sprecare denaro e investirlo. I fratelli hanno goduto di una buona istruzione: Geoffrey infatti ha frequentato il college e, dopo essersi laureato, nel 1963, si è arruolato nella Marina degli Stati Uniti prima di conseguire il Master nel 1968.
Secondo sua sorella, Holt non aveva bisogno di molto per essere felice e non voleva distinguersi. In un'occasione, aveva rifiutato addirittura una promozione nel mulino perché avrebbe dovuto trasferirsi per ottenerla.
«Mi diceva sempre che il suo obiettivo principale nella vita era assicurarsi che nessuno se ne accorgesse», spiega la bibliotecaria in pensione. «Altrimenti potrei mettermi nei guai».
Non parlavano molto di soldi, anche se lui le chiedeva spesso se avesse bisogno di qualcosa: «Sono così triste che non si sia concesso qualcosa per lui».