Aveva 104 anni È morta la scrittrice Silvana Abruzzese Lattmann

SDA

25.7.2023 - 14:08

Silvana Abruzzese Lattmann
Silvana Abruzzese Lattmann
Pagina Facebook della casa editrice Interlinea

La scrittrice e poetessa italiana naturalizzata svizzera Silvana Abruzzese Lattmann, autrice che ha fatto delle dimensioni diaristica e memorialistica le cifre della sua poesia prima e della sua prosa poi, è morta in una casa di riposo di Rüschlikon, nel canton Zurigo, all'età di 104 anni. La sua opera poetica è stata insignita per ben tre volte (1983, 1984 e 1997) del Premio Schiller, uno dei maggiori riconoscimenti letterari svizzeri.

25.7.2023 - 14:08

La notizia della scomparsa è stata confermata all'agenzia italiana Adnkronos da Interlinea, la casa editrice di Novara che ha pubblicato i libri più recenti di Silvana Abruzzese Lattmann: «Da solstizio a equinozio. Diario amoroso» (con una nota di Maria Maria Antonietta Grignani, 2001); «Incustodite distanze. Diario poetico» (2008); «Brungasse 8» (2011); «Vita e viaggi di J.L. Burckhardt. Un incontro con l'Islam dell'Ottocento» (2016); «I colori della guerra» (2019). Ha pubblicato articoli e poesie su riviste italiane e svizzere.

Nata a Napoli l'8 novembre 1918, Silvana Abruzzese nel 1954 sposò Charles Lattmann, di cui assunse il cognome, diventando cittadina svizzera e si trasferì a San Gallo. Dal 1993 abitava a Zurigo.

Tra le sue opere letterarie figurano: «Quindici poesie» in «Almanacco dello specchio», a cura di Marco Forti (Mondadori, 1978); «Le storie di Ariano» (Vallecchi, 1980); «Fessura» (Casagrande, 1985); «Assolo per tromba in fa maggiore» (Casagrande, 1985); «Il viaggio» (Casagrande, 1987), «La favola del poeta, della principessa, della parola e del gerundio» (Casagrande, 1989); «Deianira» (Casagrande, 1997); «Malâkut» (All'insegna del Pesce d'Oro, 1996); «Incontri» (testo italiano e inglese con tavole di Alina Kalczynska, Libri Scheiwiller, 1998).

Un memoriale sulla Seconda guerra mondiale

Silvana Lattmann ha offerto un memoriale sulla Seconda guerra mondiale tra prosa, poesia, riflessioni autobiografiche e tracce epistolari in «I colori della guerra»: dentro le pieghe del ricordo conduce il lettore nel tragico intreccio del conflitto, raccontando la fame e le paure di una giovane madre in lotta per la sua vita e per quella del suo bambino.

Ha scritto anche un libro molto curioso, «Brunngasse 8», dedicato a quella via di Zurigo che era stata la tua ultima casa, prima del trasloco a Rüschlikon nella residenza finale per anziani.

L'autrice rievoca un lontanissimo passato, rivelato dagli affreschi portati alla luce durante i lavori di restauro: la storia di una facoltosa famiglia ebrea e della sua terribile fine, vittima di un'ingiusta accusa. Aveva scritto: «Ora, da quando abito l'appartamento, per la storia sanguinosa che vi è stata scoperta, sono entrata nel mondo faticoso del rapporto con la violenza e percorro la linea della circonferenza cadendo fuori e dentro il cerchio».

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