Il Tribunale cantonale zurighese dovrà rioccuparsi della vicenda del kickboxer conosciuto come "Godzilla", ucciso nel novembre del 2012 a Zurigo-Affoltern dall'amica.
Il Tribunale federale (TF) ha infatti annullato l'assoluzione della donna e rimandato il caso alla Corte suprema zurighese.
Per i giudici losannesi la situazione è chiara: il verdetto di seconda istanza, contro cui ha inoltrato ricorso il ministero pubblico zurighese, "è contrario al diritto federale sia dal punto di vista processuale che materiale", si legge nella sentenza pubblicata oggi.
Indiscusso è il fatto che il 17 novembre 2012 l'istruttrice di fitness abbia ucciso con cinque colpi di pistola il suo compagno brasiliano, una montagna di muscoli alta 197 cm e pesante 115 kg. La controversia riguarda gli ultimi due colpi esplosi quando il 34enne era accasciato al suolo ferito e inerme: a differenza del Tribunale distrettuale di Zurigo, quello cantonale li ha pure considerati un atto di legittima difesa. A suo modo di vedere la donna, che affermava di essere stata aggredita e temeva per la sua vita, ha agito "in un eccesso di legittima difesa ancora discolpante". In prima istanza essa era stata condannata a cinque anni di carcere per omicidio intenzionale.
Il TF contraddice ora il Tribunale cantonale sostenendo che gli ultimi due colpi sparati sono da qualificare "come eccesso temporale di legittima difesa". In base alla giurisprudenza consolidata del TF e a una parte della dottrina, in linea di principio in caso di un eccesso temporale non si tratta di una situazione di legittima difesa. La legittima difesa discolpante prevista dal Codice penale (art. 16) non si applica quindi in questo caso, rilevano i giudici di Mon Repos.
Il TF giunge anche alla conclusione che il Tribunale cantonale, indipendentemente dal fatto che si trattasse di una situazione di legittima difesa, "in seguito al ripetuto utilizzo di un'arma da fuoco" si sarebbe dovuto esprimere in merito all'adeguatezza dei primi tre colpi sparati. Pertanto la Corte losannese accoglie il ricorso del ministero pubblico, annulla la sentenza del Tribunale cantonale e chiede a quest'ultimo di decidere nuovamente sul caso.
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