Guerra«Sono 33 i dispersi per l'attacco ucraino alla nave in Crimea»
SDA
27.12.2023 - 19:30
Dopo quasi 48 ore cominciano a emergere i primi bilanci del pirotecnico attacco ucraino che ha distrutto la nave da sbarco russa Novocherkassk, nel porto di Feodosia, in Crimea.
Keystone-SDA
27.12.2023, 19:30
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Non quelli ufficiali, visto che le autorità di Mosca hanno smesso di dare notizie dopo aver parlato di un morto tra i civili e del danneggiamento dell'imbarcazione, ma quelli dei media russi indipendenti: a bordo della Novocherkassk ci sarebbero stati 77 marinai, 33 dei quali risulterebbero dispersi. Un totale a cui si deve aggiungere il numero dei feriti, almeno 19, e quello dei due ufficiali di cui non si hanno notizie, ma che si sarebbero trovati a bordo della nave.
La reazione del Cremlino non si è fatta attendere. Nella serata di martedì l'esercito russo è tornato a bombardare l'avamposto meridionale di Kherson, già vessato da numerosi attacchi negli ultimi giorni.
Questa volta è stata presa di mira la stazione ferroviaria della città, mentre «circa 140 civili stavano aspettando un treno», come ha riferito il ministro degli Interni ucraino Igor Klimenko. Nel raid un poliziotto è stato ucciso mentre tentava di far evacuare i presenti, altri due sono rimasti feriti. Anche due civili hanno dovuto ricevere cure mediche, ma la strage è stata evitata.
Gli attacchi sono continuati su tutta l'Ucraina
Nella notte gli attacchi sono continuati su tutto il territorio ucraino. Kiev è riuscita a intercettare 32 dei 46 droni kamikaze Shahed lanciati da Mosca, ma alcuni sono andati a segno e hanno colpito un sobborgo di Odessa, uccidendo due persone e ferendone quattro.
Intanto, secondo i vertici del Cremlino, la Russia ha quasi completamente «reindirizzato le sue esportazioni di petrolio verso la Cina e l'India», raccogliendone proventi «comparabili a quelli del 2021», malgrado le sanzioni imposte dall'Occidente.
Una situazione complicata per Kiev, che l'anno prossimo «potrebbe essere ancora più difficile», perché «i russi sono un nemico forte, sono tanti e imparano molto velocemente», come ammette il comandante ucraino Oleksandr Tarnavsky.
Il generale, che ha condotto nel 2022 le operazioni per liberare Kherson, si riferisce soprattutto alla sua zona di competenza, quella che comprende Avdiivka, Marinka e Robotyne: «Il nemico ha intensificato le sue azioni lungo quasi tutta la linea di battaglia, siamo consapevoli che il suo obiettivo strategico è la liquidazione dello Stato ucraino».
A Marinka le forze di Kiev hanno ripiegato in periferia
Proprio a Marinka le forze di Kiev hanno dovuto ripiegare nella periferia nord, lasciando il controllo di quel che resta della città in mano ai russi. Ma secondo il think thank statunitense Institute for the Study of War (Isw) la «probabile cattura» dell'insediamento del Donetsk «rappresenta un guadagno limitato» per il Cremlino e «non fa presagire un'avanzata significativa dal punto di vista operativo».
Molti blogger russi la ritengono invece una «vittoria tattica» e spiegano che da qui l'esercito del Cremlino potrà «condurre operazioni offensive verso insediamenti fino a 15 km a ovest». Per l'Isw, però, «un insediamento piccolo e completamente distrutto non offre» a Mosca «un punto d'appoggio operativo sicuro da cui lanciare ulteriori operazioni offensive».
Dal fronte meridionale, intanto, arriva l'ennesimo episodio di possibile violazione dei diritti umani, tutto ripreso in un video che ha fatto il giro dei social. Tre soldati ucraini sarebbero stati giustiziati dalle forze russe dopo essere stati fatti prigionieri nei pressi del villaggio di Robotyne, nella regione ucraina di Zaporizhzhia. La procura ucraina ha aperto un'inchiesta.