CovidIl 73% dei sudafricani aveva già gli anticorpi quando è emersa Omicron
SDA
24.2.2022 - 14:27
Si riaccende il dibattito sull'aggressività di Omicron. Uno studio condotto in Sudafrica mostra che al momento della comparsa della nuova variante quasi tre quarti della popolazione possedeva anticorpi contro il Covid, sebbene meno di un quinto fosse vaccinato.
24.02.2022, 14:27
24.02.2022, 14:44
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Ciò potrebbe indicare, secondo i ricercatori, che la breve durata dell'ondata causata da Omicron in Sudafrica e il numero ridotto di casi gravi sia stato il risultato, più che della ridotta pericolosità della variante, di una precedente immunità conferita soprattutto dalle cellule T.
La ricerca pubblicata sul «New England Journal of Medicine» si basa sui test sierologici effettuati su un campione di 7'010 persone rappresentative della popolazione del Gauteng. Il periodo in cui sono stati effettuati i test è quello compreso tra il 22 febbraio e il 9 dicembre, poco prima che esplodesse la variante Omicron.
L'analisi ha constatato che il 73,1% del campione possedeva già anticorpi contro Sars-CoV-2, benché solo il 18,8% fosse vaccinato. La presenza di anticorpi era, naturalmente, più alta tra i vaccinati (93,1%) ma era elevata anche tra i non vaccinati (68,4%).
Secondo i ricercatori, questi dati potrebbero spiegare le caratteristiche anomale della quarta ondata dovuta a Omicron in Sudafrica, caratterizzata da un'elevata impennata dei casi seguita da un'altrettanto repentina discesa. Soprattutto, sono stati registrati tassi di ricovero e morte molto inferiori rispetto a Delta: rispettivamente 4 e 10 volte più bassi (11,2 ricoveri per 100'000 contro 43,6 per i ricoveri e 3,9 per 100'000 contro 49,3 per i decessi).
Secondo i ricercatori, vista la capacità di Omicron di sfuggire agli anticorpi, «la base biologica di questo disaccoppiamento potrebbe essere l'ampia immunità cellulo-mediata nella popolazione che è stata indotta da precedenti infezioni naturali e dalle vaccinazioni».