A BerlinoAbu Mazen accusa Israele di un Olocausto contro i palestinesi
SDA
16.8.2022 - 21:58
È finita nel gelo e con una scia di polemiche la conferenza stampa congiunta a Berlino tra Olaf Scholz e Abu Mazen che ha accusato Israele di compiere un Olocausto contro i palestinesi.
16.08.2022, 21:58
16.08.2022, 22:01
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Parole che hanno suscitato la visibile irritazione del cancelliere tedesco che però ha replicato solo in un secondo momento attraverso i media.
Dopo un inizio di conferenza relativamente tranquillo, il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) ha risposto a una domanda dichiarando che «dal 1947 a oggi Israele ha commesso 50 massacri in 50 località palestinesi», aggiungendo che si tratta di «50 Olocausti».
Scholz ha ascoltato le dichiarazioni senza nascondere l'indignazione, ma senza replicare nell'immediato. La conferenza stampa è infatti finita subito dopo, come previsto, visto che la risposta di Abu Mazen era già stata annunciata come quella conclusiva. Scholz ha quindi stretto molto brevemente la mano al suo ospite, con un certo disappunto.
Cancelliere «rimasto in silenzio»
«Per noi tedeschi in particolare, qualsiasi relativizzazione dell'Olocausto è intollerabile e inaccettabile», ha commentato il cancelliere alcune ore dopo a Bild. Il quotidiano tedesco ha comunque parlato di «scandalo antisemitismo in cancelleria» e criticato Scholz per non aver reagito più prontamente alle parole di Abu Mazen. Anche Spiegel scrive di un cancelliere «rimasto in silenzio».
Il presidente palestinese ha parlato di massacri e Olocausto rispondendo alla domanda di un giornalista che gli aveva chiesto se volesse scusarsi con Israele in occasione del 50mo anniversario dell'attentato terroristico del gruppo palestinese «Settembre Nero» contro la squadra israeliana delle Olimpiadi di Monaco nel 1972. Abu Mazen non ha risposto nel merito, aggiungendo invece che ogni giorno vengono uccisi palestinesi dall'esercito israeliano.
Berlino contro pieno riconoscimento Palestina
Poco prima, quando i toni erano ancora meno tesi, Scholz aveva già criticato l'espressione di Abu Mazen che aveva descritto Israele come uno Stato che porta avanti un «sistema di apartheid». «Voglio dire chiaramente che non condivido l'uso della parola 'apartheid' e non credo che descriva correttamente la situazione», aveva replicato il cancelliere tedesco.
Durante la conferenza stampa Scholz ha anche detto che attualmente Berlino non vuole sostenere un pieno riconoscimento di uno Stato palestinese indipendente, ma che la Germania continua a sostenere la soluzione a due Stati.
Abu Mazen ha invece esortato l'Ue e le Nazioni Unite a riconoscere pienamente lo Stato palestinese. L'Autorità palestinese ha attualmente lo status di osservatore presso le Nazioni Unite, ha commentato Scholz, e «non è il momento di cambiare la situazione»: ulteriori passi dovrebbero basarsi su una soluzione negoziata con Israele.