Proteste Iran, doppia condanna a morte per un 18enne

SDA

2.1.2023 - 23:37

Non si ferma la dura repressione delle manifestazioni in Iran dove il pugno di ferro del regime questa volta colpisce un diciottenne arrestato durante le proteste a Nowshahr e contro il quale la magistratura ha emesso una doppia sentenza di condanna a morte.

Nell'immagine d'archivio donne in fuga dalla polizia durante una protesta a Teheran.
Nell'immagine d'archivio donne in fuga dalla polizia durante una protesta a Teheran.
dpa

2.1.2023 - 23:37

Non solo: a Mehdi Mohammadi Fard – questo il nome del ragazzo che è accusato tra l'altro di 'guerra contro Dio' – sarebbe anche stata negata la possibilità di essere difeso da un avvocato.

Il caso viene messo in evidenza dall'agenzia degli attivisti per i diritti umani Hrana, spiegando che oltre alla pena capitale (doppia, per due capi d'imputazione) il tribunale rivoluzionario di Sari ha condannato il 18enne a sei mesi di reclusione per il reato di «propaganda contro il regime», ad altri due anni per «incitamento a turbare la sicurezza del Paese e all'omicidio», quindi un altro anno per «offese al leader Supremo dell'Iran».

Sul giovane, arrestato lo scorso 30 settembre, pesa anche l'accusa di 'moharebeh', delitto previsto dalla Sharia iraniana che punisce chiunque offenda l'Islam o lo Stato: letteralmente il termine viene tradotto con «lotta», perché esprime il concetto di «guerra contro Dio». Ed è una delle accuse che di solito fa scattare le punizioni più severe del regime, fino appunto alla pena di morte.

Nuova stretta sull'obbligo del hijab

Intanto, dopo oltre cento giorni di proteste scatenate dalla morte della 22enne Mahsa Amini mentre era in arresto per non aver indossato il velo in modo adeguato, dai media iraniani giungono indicazioni di una nuova stretta sull'obbligo di indossare l'hijab in maniera appropriata, con la polizia iraniana che ha ripreso a monitorarne l'uso da parte delle donne in auto.

«La polizia ha iniziato la nuova fase del programma Nazer-1 (sorveglianza in lingua farsi) in tutto il Paese», ha dichiarato un «alto funzionario di polizia» all'agenzia di stampa Fars. «Il Nazer-1 riguarda l'assenza di hijab nelle auto», con la polizia che invia un Sms a chi trasgredisce», ha spiegato.

Secondo l'agenzia, il messaggio reciterà: «L'assenza del velo è stata osservata nella vostra auto. È necessario rispettare le norme della società e non ripetere questo atto». La minaccia contenuta in una versione precedente del messaggio, secondo cui «se questa azione si ripete, vi saranno applicate conseguenze legali e giudiziarie», è stata rimossa.

Il programma Nazer è stato lanciato dalla polizia nel 2020. Dopo le manifestazioni seguite alla morte di Mahsa Amini, la polizia morale ha smesso di arrestare le donne che camminavano a capo scoperto per strada e di portarle alla stazione di polizia.

SDA