Washington Irruzione dei fan di Trump a Capitol Hill, morta una donna raggiunta da colpi

ATS / sam

6.1.2021 - 00:31

Con un'azione senza precedenti, i sostenitori del presidente statunitense in carica Trump hanno fatto irruzione a Capitol Hill per protestare contro la certificazione della vittoria alle elezioni presidenziali di Joe Biden. Il Parlamento è stato posto in lockdown. Morta una donna raggiunta da colpi al petto.

La tensione è altissima e la polizia, che ha usato anche i lacrimogeni e ha chiesto rinforzi, non è stata in grado di fermarli.

Stando alla CNN, all'interno dell'edificio sono poi avvenuti alcuni confronti violenti, e uno con armi alla mano all'ingresso della Camera. Gli agenti hanno quindi estratto le armi per proteggere i parlamentari, hanno riferito le forze dell'ordine.

Una donna, le cui condizioni sono apparse subito gravi dopo essere stata raggiunta al petto da colpi di arma da fuoco, è morta. Lo riferisce la Nbc citando le forze dell'ordine. Si tratta di una manifestante pro Trump. Lo riporta Fox News. La donna aveva una bandiera pro Trump e dopo essere stata colpita è caduta a terra. Non è ancora stato chiarito chi abbia sparato.

Sul posto sono poi rapidamente intervenute le unità speciali, gli Swat Team, della polizia federale Fbi. Inoltre la Guardia Nazionale della Virginia, lo Stato che confina con Washington, è stata inviata nella capitale. Secondo un comunicato della Casa Bianca, è Trump ad aver ordinato il dispiegamento della Guardia Nazionale.

Protesta incoraggiata da Trump, che ora chiede calma

Da giorni si temeva una escalation della protesta, incoraggiata dallo stesso presidente uscente durante il suo comizio all'Ellipse, il parco a sud della Casa Bianca.

Trump che successivamente, attraverso un tweet, ha provato a calmare i suoi fan: «Per favore, supportate la nostra polizia e le nostre forze dell'ordine. Sono davvero dalla parte del nostro Paese. State tranquilli».

Uno dei supporter di Donald Trump è riuscito a entrare nell'aula del Senato e a sedersi sullo scranno del vicepresidente in carica Mike Pence, che come della presidente della Camera alta ha il ruolo di certificare la vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali. Lo mostrano le immagini della Cnn.

Intanto, mentre sono in corso le violenze, Trump ha ancora twittato: «Chiedo a tutti coloro al Capitol di restare pacifici. Nessuna violenza! Ricordate che siamo il partito dell'ordine e della legalità».

«Pence non ha avuto il coraggio di fare il necessario»

Intanto il vicepresidente Mike Pence è stato scortato fuori dall'aula del Senato e, stando alla Cnn, fuori dall'edificio del Parlamento. La vicepresidente eletta Kamala Harris è invece ancora all'interno del Congresso. Il suo staff riferisce che è al sicuro.

Nella storica rotonda del Campidoglio è stato fatto uso di gas lacrimogeni. Per questo ai parlamentari è stato ordinato di indossare la maschera antigas e di restare distesi a terra, come hanno riferito due di loro su Twitter.

In precedenza Trump aveva dedicato un tweet proprio a Pence: «Mike Pence non ha avuto il coraggio di fare quello che sarebbe stato necessario per proteggere il Paese e la costituzione, dando agli Stati la possibilità di ratificare correttamente i voti. Gli Stati Uniti chiedono la verità».

Pence poco prima dell'avvio dei lavori in Congresso ha detto di non avere l'autorità per capovolgere il risultato elettorale come chiesto da Trump.

Sotto assedio anche il palazzo del Congresso della Georgia

Anche il palazzo del Congresso della Georgia è sotto assedio. Secondo quanto riferito dai media americani, un gruppo di sostenitori pro Trump si è radunato nei pressi dell'edificio, costringendo l'evacuazione del segretario di stato Brad Raffensberger e del suo staff.

In un tweet il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, esprime costernazione: «Scene scioccanti a Washington DC. Il risultato di queste elezioni democratiche deve essere rispettato».

«Immagini che non avremmo mai voluto vedere», ha commentato sbigottito dal canto suo il commissario europeo Paolo Gentiloni.

«Scene vergognose all'interno del Congresso degli Stati Uniti». Lo scrive Boris Johnson condannando l'irruzione dei sostenitori di Donald Trump. «Gli Stati Uniti sono un simbolo di democrazia nel mondo ed è vitale ora che ci sia un passaggio di poteri ordinato e pacifico» alla Casa Bianca, aggiunge il premier Tory britannico.

Intanto, a seguito delle proteste dei fan di Donald Trump, la sindaca di Washington Muriel Bowser ha proclamato il coprifuoco a partire dalle 18.00 (la mezzanotte in Svizzera).

Biden: «Questa non è una protesta, è un'insurrezione»

«Questa non è una protesta, è un'insurrezione. Le scese di caos non riflettono l'America». Lo afferma Joe Biden, che chiede a Donald Trump di andare in tv e chiedere la fine dell'assedio al Congresso. «Le parole di un presidente contano. Possono ispirare o possono incitare», aggiunge.

Cosa che il presidente ha fatto solo dopo un lungo silenzio: «L'elezione ci è stata rubata, ma dovete andare a casa. Non vogliamo che nessuno resti ferito». 

In precedenza Biden aveva affermato che quanto sta succedendo è una minaccia alla democrazia statunitense senza precedenti.

Intanto la deputata democratica Ilhan Omar, una delle componenti dello Squad di Alexandria Ocasio-Cortez, sta preparando gli articoli per l'impeachment di Donald Trump dopo le proteste in Congresso. Lo annuncia la stessa Omar su Twitter. «Non possiamo permettergli di restare in carica», twitta Omar.

Assalto finito dopo circa 3 ore 

E dopo circa 3 ore dall'inizio dell'assalto al Campidoglio, polizia e sicurezza sono riusciti a far uscire tutte le persone che hanno fatto irruzione nella struttura.

Dopo tutte le minuziose perlustrazioni del caso degli agenti speciali dell'Atf, i funzionari delle forze dell'ordine hanno fatto sapere che «l'edificio del Congresso è tornato sicuro». 

Durante le proteste al Congresso sono state arrestate almeno 13 persone. Le autorità hanno recuperato almeno 5 armi da fuoco. 

Assalto al Congresso, prima e ultima volta nel 1814

L’assalto dei seguaci di Trump ha un solo precedente: il 24 agosto 1814 truppe britanniche marciarono sulla capitale e diedero alle fiamme il palazzo del Parlamento, la residenza presidenziale e altri monumenti.

Solo una pioggia torrenziale salvò quella volta il Campidoglio dalla distruzione totale. L’incendio devastò in particolare l’ala del Senato, la più vecchia dell’intero edificio. L’azione britannica era stata una rappresaglia dopo che gli americani avevano dato alle fiamme la capitale canadese di York (oggi Toronto).

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ATS / sam