Guerra in Medio OrienteGli USA attaccano l'Iraq, mentre Israele pianifica il futuro di Gaza
SDA
4.1.2024 - 20:53
Israele pianifica il futuro di Gaza. «Saranno i palestinesi a governare la Striscia, non gli israeliani», ha dichiarato il ministro della Difesa Yoav Gallant ai cronisti prima di un gabinetto di guerra spaccato, preceduto dalle anticipazioni di stampa su un suo piano per il dopo-Hamas, mentre crescono la tensione e i timori che il conflitto, che a Gaza continua a mietere di vittime, si allarghi al resto della regione.
04.01.2024, 20:53
SDA
Dopo i raid mirati in Libano per uccidere il numero due della fazione palestinese Saleh al Arouri e in Siria alla fine di dicembre contro Seyed Razi Mousavi, importante membro delle Guardie della rivoluzione iraniana, stavolta un attacco di droni è stato condotto, probabilmente dagli Stati Uniti, in Iraq dove sono stati eliminati due membri della coalizione di gruppi armati filo-iraniani Hashd al Shaabi e feriti altri sette.
In questo quadro – e mentre l'Isis si riaffaccia sulla scena rivendicando il duplice attentato kamikaze con decine di vittime sulla tomba del generale Qasem Soleimani in Iran – il segretario di Stato americano Antony Blinken torna nella regione, per la quarta volta dal 7 ottobre, con tappe in cinque Paesi arabi (Egitto, Giordania, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati), Israele, Cisgiordania, ma anche Turchia e Grecia.
Secondo il suo portavoce insisterà per aumentare «immediatamente» gli aiuti umanitari verso la Striscia, ma ci si aspetta anche che ribadisca al premier israeliano Benyamin Netanyahu la contrarierà degli Stati Uniti a qualsiasi ipotesi di trasferimento forzato dei palestinesi da Gaza verso Paesi terzi per far posto a nuove colonie, evocato dai suoi ministri di estrema destra Ben Gvir e Smotrich.
È trapelato il «piano Gallant»
L'ipotesi preoccupa anche le cancellerie occidentali e l'Onu, mentre trapela il «piano Gallant». Secondo la tv israeliana Kan, il progetto prevede «quattro attori»: l'esercito di Israele con compiti militari ma non di governo, l'Egitto come porta d'ingresso dei beni, una task force internazionale a guida Stati Uniti per la ricostruzione e comitati palestinesi locali per le necessità della popolazione.
In Iraq intanto il movimento al-Nujaba, una delle fazioni filo-iraniane e ferocemente anti-americane, ha denunciato che «il vice comandante delle operazioni per Baghdad, Mushtaq Talib al-Saidi, è caduto come martire in un attacco americano».
Una fonte ufficiale americana ha poi confermato alla Reuters che è stato proprio l'esercito di Washington a colpire un veicolo a Baghdad, prendendo di mira un leader di al Nujaba, senza però citarne il nome, ritenuto responsabile degli attacchi contro le forze americane in Iraq, bersagliate da centinaia di droni e razzi dallo scoppio della guerra a Gaza.
Il denominatore comune è l'affiliazione all'Iran
Il denominatore comune dei gruppi armati recentemente attaccati è l'affiliazione all'Iran che li arma e li sostiene, in chiave anti-americana e anti-israeliana. Come gli Houthi colpiti dagli Stati Uniti nel Mar Rosso dopo che i ribelli yemeniti hanno attaccato ("25 volte», denunciano gli Stati Uniti) navi commerciali occidentali in transito.
O gli Hezbollah che dal vicino Libano minacciano di vendicare l'uccisione di Arouri e continuano a sparare verso il nord di Israele: nel mirino è finita nelle ultime ore una caserma in Alta Galilea dell'Idf che ha risposto al fuoco con l'aviazione in territorio libanese a ridosso della linea di demarcazione tra i due Paesi. Il partito di Dio ha inoltre denunciato la morte di 9 suoi membri tra cui un funzionario locale nei raid di mercoledì.
A Beirut migliaia di persone hanno partecipato ai funerali di Arouri, agitando i vessilli di Hamas. La fazione palestinese ha lanciato un appello alla sua ala militare, le Brigate Ezzedin al-Qassam, affinché lo vendichino con le armi in Cisgiordania. Secondo media israeliani, negli insediamenti ebraici – obiettivo di spari e molotov dei sostenitori di Arouri – è stato innalzato lo stato di allerta.
Continuano anche i raid di Israele a Gaza
Continuano anche i raid di Israele a Gaza dove, secondo il ministero della Sanità di Hamas, il bilancio dei morti dal 7 ottobre è salito 22.438. Almeno 12 persone sono rimaste uccise nel bombardamento che ha distrutto un'abitazione a Mawasi, nel sud della Striscia, in un'area che l'esercito israeliano aveva dichiarato «zona sicura».
Secondo funzionari dell'ospedale Nasser di Khan Yunis, tra le vittime ci sono una coppia con i loro 7 figli, più altri tre bambini, tutti tra i 5 e i 14 anni di età.
La Mezzaluna Rossa denuncia anche una vittima e sei feriti in un raid contro il suo quartier generale nella città, mentre in un episodio separato, riportato dall'agenzia palestinese Wafa, altre 6 persone sono morte in un attacco aereo su terreni agricoli che ospitavano gli sfollati a ovest di Khan Yunis.