Proteste Esplosione al porto di Beirut, scontri tra familiari delle vittime e polizia

SDA

13.7.2021 - 18:54

La zona della devastante esplosione di quasi un anno fa.
La zona della devastante esplosione di quasi un anno fa.
Keystone

Una decina di feriti lievi si registrano negli scontri che si sono verificati oggi nel centro di Beirut tra agenti in tenuta anti-sommossa e familiari delle vittime dell'esplosione del porto, avvenuta il 4 agosto del 2020, nella quale sono morte più di 200 persone.

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I tafferugli si sono verificati nei pressi dell'abitazione del ministro uscente dell'interno Muhammad Fahmi. Fahmi è da giorni preso di mira dai familiari delle vittime e da altri manifestanti anti-governativi in quanto si è rifiutato di autorizzare l'interrogatorio del generale Abbas Ibrahim, potente capo dell'intelligence libanese, chiamato in causa dall'inchiesta interna libanese sull'esplosione di undici mesi fa.

L'inchiesta libanese guidata dal giudice Tareq Bitar ha nei giorni scorsi aperto una serie di procedimenti contro il generale Ibrahim e altri alti esponenti del sistema politico e di sicurezza libanese, tra cui il premier uscente Hassan Diab. Ma finora tutti si sono rifiutati di comparire di fronte agli inquirenti e né il parlamento né gli altri organi istituzionali hanno per il momento concesso l'autorizzazione a procedere nei loro confronti.

Altri manifestanti si sono radunati nel centro di Beirut, vicino alla sede del Parlamento, invitando la «gente» a «ribellarsi» contro i «criminali». Altri hanno definito i «politici al governo» come dei «terroristi».